Reggina, Micovschi: 'Denis il giocatore simbolo. Impressionato dai tifosi'

"Bravo Baroni, ha parlato con ognuno di noi. Scelta folle giocare quattro gare in nove giorni"

La Reggina si è esposta riguardo la decisione di sospendere il campionato da subito. E’ stato il dirigente Fabio De Lillo nel corso di “Passione Amaranto” a manifestare il disappunto per una scelta che, secondo la società amaranto, sarebbe dovuta avvenire almeno dopo la gara di martedi.

“Baroni ha parlato con ogni singolo calciatore”

A prevalere è stato il pensiero della maggior parte dei partecipanti all’Assemblea, campionato fermo e ripartenza fissata per il primo di maggio. Se proprio si vuole andare alla ricerca di qualche vantaggio rispetto alla decisione maturata, si può individuare nel recupero degli acciaccati, i vari Kingsley, Menez e l’esterno Micovschi. Quest’ultimo sulla Reggina ha dichiarato: “Con lo staff medico stiamo valutando la situazione, con il trascorrere dei giorni vedremo come si evolve. Abbiamo fatto un grande girone di ritorno, meglio di noi solo il Lecce, il segreto è anche quello di guardare solo ad una partita alla volta. Mister Baroni è stato bravissimo a parlare singolarmente con ognuno di noi, individuare cosa non andava e quindi aggiustare il tiro. A me personalmente non importa dove il mister mi colloca, a destra o sinistra, l’importante è farsi trovare pronti quando chiamati in causa. Sono impressionato dal calore dei tifosi, qui il calcio si sente molto ed avverto la loro sofferenza che è quella di non poter arrivare allo stadio. Il mio sogno è giocare con quella curva piena. Mi piacerebbe restare alla Reggina, ma è presto per parlare di futuro”.

Denis giocatore simbolo

German Denis è l’uomo immagine di questa Reggina. Quando entra in campo, qualunque sia il minutaggio riesce sempre a cambiare la partita. Fermo restando che determinante per la risalita è stata la forza del gruppo. Denis, comunque, riesce sempre a dare qualcosa di importante anche fuori dal rettangolo di gioco. Con Situm , Lakicevic e Dalle Mura ho stretto rapporti di amicizia. Tra la B e la C non ho visto molta differenza. La corsa è l’aspetto che caratterizza entrambi i campionati, anche se in cadetteria ti concedono più spazi e c’è più qualità. Con la Reggiana ho sofferto soprattutto per il fatto di non poter essere sceso in campo. Il campionato non si doveva fermare, ma non decidiamo noi, la scelta è folle è quella di giocare quattro partite in nove giornate. Play off? Ci proveremo fino alla fine pensando come detto sempre alla singola partita”.