Mister Pergolizzi su Radio Febea ha parlato anche di atteggiamento e modulo da adottare: “Il modulo? Stiamo provando il 3-52, ma questa squadra lo scorso anno ha giocato con il 4-3-3 e allora lavoriamo molto sugli esterni che non dovranno fare i guardalinee ma puntare la porta. Se i calciatori recepiscono le indicazioni, ogni modulo è applicabile e tutto diventa più facile.
Per me quello che conta sono i particolari, i concetti, nessuno inventa nulla. Mi piacerebbe portare qualcosa in più ai più grandi come anche ai più giovani. L’allenatore bravo secondo me è quello che ti lascia qualcosa dal punto di vista umano ma anche tecnico e tattico”.
Il campionato
“Sarà un campionato equilibrato, tutti i gironi avranno quattro-cinque squadre che lotteranno per il vetrice e altre che daranno parecchio fastidio, io mi preoccuperei più di queste ultime. La Reggina deve convincersi che questo campionato va vinto, avendo rispetto per tutti gli avversari. A noi non interesse avere i favori del pronostico o le simpatie, ma il lavoro silenzioso per arrivare all’obiettivo. Attenzione, i punti più importanti dovranno arrivare da quei confronti contro compagini ritenute meno attrezzate”.
Gli infortunati
“Renelus ha ripreso a correre e nel giro di una settimana sarà di nuovo con noi. Rajkovic sta bene ma siamo molto prudenti per evitare ricadute, a me non piace accelerare le cose, deve guarire perfettamente”.
La concorrenza
“Se diamo attenzione alle altre squadre? Si, ma solo per rispetto degli avversari e con la convinzione di quello che dobbiamo fare noi. Certamente non guardiamo quello che fanno gli altri, che sono padroni di prendere quanti giocatori vogliono. Nel calcio non vinci in base a quanto spendi. Nella mia storia calcistica ho vinto campionati con giocatori meno famosi e vissuto qualche retrocessione con elementi ritenuti fortissimi. Ci vuole pazienza, strategia, le cose non programmate durano poco. Dobbiamo creare un gruppo vincente. A me piacciono le sfide difficili, più difficoltà ci sono più mi diverto, con le mie preoccupazioni, non sono invincibile. Non mi piace allenare dove si gioca in stadi vuoti, mi piacerebbe essere protagonista della rinascita”.