Reggina, Praticò: ‘Dopo il marchio il clima è cambiato. Le critiche? Sono sempre i soliti’

"Oggi rimangono piccole fazioni legate ad interessi personali, invidie, gelosie. Perso il campionato per un nulla. Altro che fallimento tecnico"

Giuseppe Praticò Reggina ()

Il Dg della Reggina Giuseppe Praticò è intervenuto ai microfoni di radio Febea: Alcuni passaggi sono stati dedicati alle resistenze ancora esistenti nei confronti della società:

“Abbiamo perso il campionato per un punto, per un nulla. Un nulla che può essere rappresentato da palo preso, un rigore sbagliato, un pallone che va fuori di un centimetro, i classici episodi che si verificano nel mondo del calcio e che possono essere positivi o negativi. Ma non credo si possa parlare di fallimento tecnico, perchè se analizziamo il nostro organico, faccio fatica a trovarne uno più forte. Sul piano gestionale nulla è mai mancato, i conti sono in ordine, c’è un ottimo settore giovanile, di dilettanti c’è solo la categoria, parteciperemo al bando per il centro sportivo S. Agata avendo preparato e presentato un progetto di oltre 3 miloni di euro insieme alla Soseteg. Certo, ci manca la ciliegina sulla torta. Aspettiamo, non abbiamo certezze su quello che accadrà, per il momento è serie D, ma attendiamo fiduciosi rispetto a quello che può succedere, il calcio ha bisogno di credibilità.

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Non si può più pensare che ci sia gente che viene a buttare i soldi, tranne che non si inseriscano quei fondi americani in piazze attrattive e che comunque hanno anche altri interessi. Reggio sta crescendo, potrà crescere, ma al momento non attrae.

Nel settembre del 2023 non ero in società, ma in quel momento storico emerge un dato. Ballarino e Minniti oltre a fare le cose perbene hanno voluto fortemente la Reggina. Un gruppo non ha raccolto i soldi, un altro si è ritirato prima, un altro ha presentato una documentazione non incompleta, di più, un altro si è presentato in ritardo. Una volta assegnata la società a Ballarino, a cosa sono servite le immediate divisioni? Non hanno portato a nulla di buono, anzi si è creata una sorta di disaffezione. Chi scrive sui social, non ha mai avuto il coraggio, la forza di confrontarsi personalmente e se tu non hai la forza di dialogare, sei sempre uno che si nasconde dietro una tastiera.

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Quando nell’ottobre del 2023 sono stato chiamato a svolgere il ruolo di Club Manager, ho vissuto in prima persona una situazione disastrosa a livello di clima, ambiente. Critiche feroci che arrivavano da ogni parte, offese, di tutto. Il rapporto con la città è cambiato nel momento in cui è avvenuta l’acquisizione del marchio, una dimostrazione di voler fare le cose giuste quando si presentano. Oggi rimangono piccole fazioni legate ad interessi personali, invidie, gelosie.

E’ chiaro che l’obiettivo promozione è mancato, ma attenzione, perchè se qualche commento sui social può essere ignorato, articoli per esempio come quelli pubblicati dopo la gara con la Vibonese, dove non è successo nulla se non quello che è stato refertato, fatto invece passare come un inferno, arrivano nei palazzi del calcio e questo fa male a Reggio e alla Reggina. Ed è ovvio che questa mancanza di unione penalizza, ma adesso è percepita in maniera diversa rispetto alla fase iniziale. Sono sempre i soliti e facilmente riconoscibili. Non leggo più nulla, addirittura il politico che attraverso la Reggina cerca di raccattare qualche voto in più”.