Reggina, speciale la voce dei giornalisti amaranto: 'Prevalga il buonsenso, impossibile riprendere'

Le decisioni da intraprendere non sono per nulla facili. A quale costo si può pensare di proseguire il campionato di Lega Pro?

La rubrica dedicata alla ‘voce dei giornalisti amaranto’ si è bruscamente interrotta dopo l’ultima gara casalinga della Reggina. Sono stati mesi di stop per lo sport ed il calcio in particolare. La domande ricorrenti sono come,quando e soprattutto se ripartire?

CityNow Sport ha intervistato gli addetti ai lavori, cogliendo le personali opinioni e punti di vista:

Maurizio Gangemi (ilreggino.news)

Il Consiglio Federale della FIGC svoltosi ieri ha deciso, tra l’altro, di non ratificare la decisione scaturita dall’Assemblea delle società di serie C e portata al tavolo dal suo Presidente Ghirelli che, quindi, ne esce di fatto ridimensionato (anche per via delle sue folcloristiche dichiarazioni su possibili scenari futuri). Fin troppo frettolosamente ha esultato chi si è basato sulla scorta delle decisioni di un’Assemblea che ha il solo compito di fornire indicazioni alla FIGC ma che non annovera certo alcun potere di strapparle quello decisionale. La FIGC, d’altro canto, non ha potuto far altro che seguire i dettami della UEFA secondo cui va espletato ogni tentativo possibile affinché i campionati professionistici vengano portati a termine in ogni Paese aderente. A mio avviso sarà difficilissimo che i tre campionati maggiori arrivino in tempo utile alla loro fine naturale ma, per quel che ci riguarda, qualunque decisione possa essere presa non può non contemplare la Reggina ampiamente e meritatamente tuttora capolista, e nel caso di chiusura anticipata, più che legittima vincitrice del suo girone e, quindi, ammessa di diritto alla serie superiore.

Antonino Spina (Approdonews)

Dalle risultanze del Consiglio Federale di ieri, immaginavo non si prendessero decisioni: da oltre due mesi i vertici del calcio dimostrano di non prendersi responsabilità e stanno attraversando uno stato di confusione. Il presidente Ghirelli ne esce con le ossa rotte, delle cinque proposte, non è stata accolta nessuna. Dei playoff si potrebbe discutere molto ma nemmeno della promozione di Vicenza, Reggina e Monza la cui promozione è scontata, si riesce a stabilire. I campionati non possono riprendere, molte squadre sono al collasso economico. Spero che il 28 maggio arrivi la definitiva decisione per la promozione in serie B degli amaranto. Per quanto riguarda gli eventuali playoff anche per le prime, ciò andrebbe a ledere la credibilità del sistema calcio.

Antonello Placanica (direttore di Forza Reggina)

A mio parere si tratta di una lotta di potere, pensando unicamente al denaro e senza tenere in alcuna considerazione tutto l’ambiente del calcio. Ennesima dimostrazione che, senza più alcun pudore, il calcio è solo ed unicamente un affare economico e finanziario dal quale sono esclusi i tifosi. Le decisioni prese – sia quella della Lega Pro, relative ai criteri delle promozioni (soprattutto la quarta squadra) ed al blocco di retrocessioni e ripescaggi; che quella del Consiglio federale, di far ripartire tutti e tre campionati – sono state assunte con lo scopo di ottenere obiezioni fondate e non essere praticabili nella realtà. Cosicché, per uscire da questo stallo ormai trimestrale, si arriverà alla necessità di prendere provvedimenti che alla fine garantiscano quanto più possibile i ‘padroni del vapore’. In una situazione di emergenza, come quella attuale, occorre assumere decisioni di emergenza. Non tergiversare nell’attesa di chissà cosa. Una volta assodata – già a pasqua – l’impossibilità effettiva di ripartire garantendo correttamente la stagione, occorreva che chi di dovere e competenza si prendesse la responsabilità di decidere una volta per tutte. Ma ciò avrebbe voluto dire che ci fosse qualcuno al di sopra delle parti. Ma nello sport nazionale, al di sopra delle parti, c’è davvero qualcuno?

Ruggero Rizzi (giornalista sportivo)

La decisione del Consiglio federale e quindi di Gravina sembra non tenere conto della realtà della serie C; appare del tutto evidente che quanto chiesto (giocare tutti) non sia fattibile, i grandissimi problemi economici di quasi la totalità delle squadre di terza serie fanno si che questa non sia la via percorribile. D’altro canto non mi sembra corretta la soluzione scelta dalla Lega di C, relativamente alla 4^ promozione ed alle retrocessioni. Giusto potrebbe essere disputare i play-off ed i Play-out, escludendo da questi le prime e le ultime. Se la FIGC tende ad evitare i ricorsi, temo che la soluzione presa sia fortemente impopolare. La crisi sanitaria è arrivata e la colpa non è di alcuno, di fronte all’emergenza si richiede un provvedimento emergenziale.