Reggio - Un balletto "da favola". La bella addormentata strega il Teatro Cilea

Reggio, ancora un volta, dimostra di essere una città calorosa in grado di abbracciare la cultura

Il balletto di San Pietroburgo è tornato, ancora una volta, a calcare il palcoscenico del Teatro Cilea di Reggio Calabria.

Il ritorno in città della famosa compagnia è ormai una tradizione che si rinnova di anno in anno, sempre durante la prima settimana del mese di dicembre.

Con il susseguirsi degli spettacoli, i reggini hanno imparato ad apprezzare e amare il balletto classico e tutte le sue più piccole sfumature. Sarà forse per questo che, per vedere lo spettacolo di ieri sera, venerdì 6 dicembre 2019, i reggini sono intervenuti così numerosi. Coppie, famiglie, amici e tanti, tanti bambini, le persone sono veramente tante e, ben presto, il teatro risulta quasi totalmente pieno. Pochissimi i posti rimasti liberi per lo spettacolo de “La bella addormentata”. Un successo quasi pari a quello dello scorso anno per “Il lago dei cigni“.

Un balletto “da favola” ispirato alla celebre fiaba che ha accompagnato l’infanzia di diverse generazioni di bambini. Chi non conosce la storia di Aurora? La principessa stregata da Malefica (recentemente interpretata al cinema da Anjelina Jolie).

La bella addormentata è uno spettacolo intenso, le cui musiche, luci, coreografiche e scenografie lasciano a bocca aperta. Con il susseguirsi degli atti sembra di trovarsi dentro il libro che ha ispirato la storia, un regno incantato dove non mancano le fate, i principe, i re e le regine.

Il pubblico è silenzioso, non vuol perdere neanche un secondo del fantastico balletto che si svolge sul palco. E, del resto, è impossibile distogliere. Lo sguardo da così tanta bravura. Impossibile contare gli applausi che hanno caratterizzato la fine di ogni esibizione.

Ciò che ha colpito il pubblico è la presenza di così tante figure all’interno della storia. Oltre ai ‘classici’ personaggi, nel III atto fanno la loro comparsa anche il gatto con gli stivali e la gatta bianca, cappuccetto rosso e il lupo, cenerentola e il principe azzurro. Un tripudio di bellezza che è servito ai più piccoli per innamorarsi del teatro, ed ai più grandi per tornare bambini, almeno per poche ore.

Reggio, ancora un volta, dimostra di essere una città calorosa in grado di abbracciare la cultura in tutte le sue forme. A discapito delle situazioni attuali, i reggini non smettono di andare a teatro per vivere quella magia che solamente la cultura è in grado di regalare.