Reggio, rifiuti abbandonati alle Tre Fontane: la denuncia della Comunità di via Giudecca – FOTO
"Occorre un intervento immediato per evitare che questo comportamento diventi un’abitudine" così Simona Lanzoni, presidente dell’APS Comunità Patrimoniale di via Giudecca
30 Ottobre 2025 - 08:46 | Comunicato Stampa

Nuovo episodio di abbandono di rifiuti in uno dei luoghi più suggestivi e storicamente rilevanti di Reggio Calabria: l’area delle Tre Fontane di via Reggio Campi. Sul sito, che custodisce elementi lapidei di pregio, sono state abbandonate pedane in legno, una delle quali appoggiata direttamente su una lastra marmorea cinquecentesca, con il rischio di danneggiare ulteriormente il bene storico.
A denunciare la situazione è Simona Lanzoni, presidente dell’APS Comunità Patrimoniale di via Giudecca, realtà adottante del sito nell’ambito del progetto comunale “Adotta il verde”.

La segnalazione è stata inviata in data odierna tramite PEC al Comandante dei Vigili Urbani, S. Zucco, e
all’ingegnere D. Richichi del Settore Ambiente.
Nella comunicazione ufficiale, la presidente Lanzoni chiede un intervento urgente di controllo per risalire ai responsabili dell’abbandono e per la rimozione dei rifiuti, sottolineando come non si tratti di un episodio isolato.

“Non è la prima volta che vengono abbandonati rifiuti nello stesso punto, di fronte alla farmacia Scerra— evidenzia Lanzoni —. Occorre un intervento immediato per evitare che questo comportamento diventi un’abitudine e per tutelare un sito di valore storico e archeologico per la città”.
L’appello si inserisce in un quadro più ampio di attenzione civica verso la tutela dei beni comuni. La Comunità Patrimoniale di via Giudecca, da anni impegnata nella salvaguardia del patrimonio urbano, chiede alle istituzioni un maggior presidio e controlli costanti sull’area delle Tre Fontane, affinché venga
preservata la memoria storica del luogo e garantita la sicurezza dei cittadini.

Un richiamo, quello della presidente Lanzoni, che si rivolge non solo alle autorità ma anche alla cittadinanza, perché — come ricorda — “la cura dei luoghi comuni è una responsabilità collettiva”.
