Papa Francesco incantato dal bergamotto, il dono di Reggio Calabria in piazza San Pietro - FOTO

Reggio Calabria dona il frutto più prezioso della nostra terra a Papa Bergoglio

Reggio Calabria dona il frutto più prezioso della nostra terra a Papa Francesco.

La Confederazione dei Pasticceri italiani (Conpait) ha partecipato all’udienza di Papa Francesco, nel tentativo di addolcire le prediche del Pontefice che s’è occupato della perdita del senso della vita che minaccia le popolazioni dei Paesi sviluppati, “ipocritamente impegnati a parlare di pace mentre vendono ordigni bellici“.

Nella catechesi dell’udienza del mercoledì, dedicata al viaggio apostolico di otto giorni in Thailandia e Giappone, il Papa ha ribadito la sua ferma condanna alle armi nucleari.

Tra i temi toccati da Bergoglio anche un appello ad incrementare l’impegno contro lo sfruttamento di donne e minori. Ad addolcire il momento di riflessione ci ha pensato proprio la Conpait, di cui il noto chef pasticcere e maestro cioccolatiere di Reggio Calabria Angelo Musolino presidente nazionale, nonchè proprietario del bar pasticceria La Mimosa a piazza Sant’anna.

Con lui all’udienza c’erano il poliedrico Pino Strati di “Incontriamoci sempre”, che insieme alla Conpait ha organizzato l’evento, e il maestro Mimmo Cavallaro, ormai diventato testimonial d’eccellenza del territorio reggino.

Raggiante Davide Destefano, titolare della nota gelateria Cesare sul Lungomare di Reggio Calabria: “è stata un’emozione grandissima poter vedere il Santo Padre così da vicino insieme a tutti i colleghi, sentimento che ha raggiunto l’apice quando il nostro presidente Angelo Musolino ha donato al Papa i dolci reggini e il bergamotto di Reggio Calabria, principe mondiale degli agrumi che il sommo pontefice ha tenuto in mano apprezzando il suo profumo. La nostra emozione è stata alimentata anche dal ritmo della tarantella in organetto e tamburello improvvisata da Valentina Donato e Fortunato Stillittano di “progetto tarantelle” e l’orgoglio di rispondere al Santo Padre che chiedeva di dove fossimo: “Reggio Calabria!”, perché cibo e musica sono elementi identitari che ci rappresentano per le nostre positività“.