Reggio, la Coppa Davis alla Pinacoteca civica per il ‘Tour delle emozioni’

Due giorni e due tappe del viaggio in Calabria per consentire agli amanti del tennis di vedere da vicino e fotografare il magnifico trofeo

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Grande accoglienza di visitatori alla Pinacoteca civica per la Coppa Davis a Reggio Calabria. Due giorni e due tappe del viaggio in Calabria per consentire agli amanti del tennis di vedere da vicino e fotografare il magnifico trofeo conquistato dagli Azzurri.

La città dello Stretto, insieme a Cosenza, è stata scelta come tappa de “Il Tour delle emozioni, un trofeo per tutta Italia“, programma del Trophy tour, voluto dalla Federazione Italiana Tennis e Padel.

Il trofeo mancava dall’Italia dal 1976. Due i luoghi in cui si potrà andare a vedere la preziosa “insalatiera d’argento”, dopo la Pinacoteca, lunedì 27 maggio sarà la volta del Circolo del Tennis “Rocco Polimeni”.

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All’evento ha presenziato il sindaco Giuseppe Falcomatà, accompagnato dal consigliere Franco Barreca, con il Commissario della FITP Calabria e consigliere federale, Joe Lappano, organizzatore delle tappe, il Presidente del Coni Calabria, Maurizio Condipodero, il Presidente onorario del Coni, Mimmo Praticò, il Presidente del Comitato Sport e Salute Calabria, Walter Malacrino, il Presidente del Circolo Polimeni Ezio Previtera, lo storico presidente dello stesso circolo, Igino Postorino, Marcello Fonga Delegato provinciale FITP.

Nel corso del suo saluto il sindaco Falcomatà si è detto contento che la Coppa Davis abbia fatto tappa a Reggio Calabria, esprimendo soddisfazione per la decisione della Federazione, che tra tante città calabresi ha scelto Reggio per ospitare il prezioso trofeo.

“Ci siamo preparati al meglio anche rispetto a questo evento sportivo e, non a caso, abbiamo individuato la Pinacoteca civica come luogo per ospitare la coppa. Lo sport nella nostra città si intreccia in maniera indissolubile con la nostra storia, la nostra identità e la nostra cultura. Sport a questi livelli per quelli che sono i valori di solidarietà, inclusione, educazione al sacrificio hanno un significato di bellezza, dunque quale luogo migliore della Pinacoteca che ospita opere d’arte può ospitare la coppa Davis? Il mio augurio è che la città, da settimane visitata da tanti turisti, possa vedere tra le mete scelte anche la coppa Davis che non solo è bella da vedere, ma ci ricorda quanto il nostro Paese possa raggiungere traguardi importanti anche attraverso lo sport, come ha fatto nel novembre dello scorso anno”.

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Ha aggiunto Lappano:

“Una giornata emozionante perché questa coppa ha 124 anni di storia e finalmente, a distanza di 46 anni, la nostra nazionale maschile è riuscita a riportarla in Italia grazie a Jannik Sinner e a un gruppo eccezionalmente coeso e unito. Un risultato raggiunto grazie a una serie di giocatori di rilevanza mondiale che stanno dando lustro al tennis italiano e questo ci fa supporre che non resterà una vittoria isolata come è successo nel 196, ma che a questo successo ne seguiranno tanti altri. A distanza di due mesi c’è già stata la clamorosa affermazione di Sinner agli Australian Open e siamo certi che l’Italia si ripeterà non solo al maschile, ma anche al femminile”.

Ha commentato il presidente Condipodero:

“Lo sport non è solo cultura fisica, crescita salutare per i ragazzi e una sorta di disciplina anche nella salute, ma è soprattutto quell’antibiotico che deve servire ai ragazzi per diventare cittadini del domani”.

Per il presidente onorario Praticò:

“Una tappa importante per la città e per lo sport che sovente viene considerato l’ultima ruota del carro, ma non è così. È invece una delle prime perché insegna le regole soprattutto ai più giovani”.

Ha aggiunto, rivolto a Lappano il presidente Melacrino:

“Grazie a te perché sei riuscito con un valore importante per lo sport, rappresentato da una coppa, a unire la nostra Regione e chiamare atleti e amici insieme, in un ambiente di alta cultura come la Pinacoteca: la coppa porta valori, la città di Reggio ospita la coppa in un ambiente culturale, perché lo sport è volano non solo del rispetto delle regole ma anche della cultura”.