Comunali 2020, Marcianò: 'Siamo partiti piccolini, adesso facciamo paura'

"Ci hanno attaccato in tutti i modi"

Angela Marcianò, candidata a Sindaco per la città di Reggio Calabria, ha tenuto a Piazza Duomo il comizio di chiusura della campagna elettorale. Di seguito le sue dichiarazioni:

Unica alternativa per Reggio Calabria

Sono l’unica alternativa vera per questa città. Noi cambieremo Reggio Calabria con determinazione. Ringrazio tutti per il percorso sin qui svolto. Hanno paura di noi. Siamo partiti piccoli, adesso siamo grandi. Non abbiamo timore di nessuno. Ci hanno attaccato in tutti i modi, ma non ci fanno paura. Restituiremo dignità, quella che Reggio merita.

Basta favoritismi, non siamo sudditi

In questi giorni ho pensato molto a questa sera. Non ho vissuto queste settimane come una campagna elettorale a caccia del consenso. Per me è stata la continuazione dell’impegno di passione di una cittadina qualunque. Mi sono immersa nell’oceano di drammi e di sogni che tutti noi abbiamo. Sono stata lì, con gli occhi spalancati, per vedere la luce di ogni singola persona incontrata. Ho ascoltato il cuore di chi ancora, nonostante tutto, vuole abbattere i muri di indifferenza e prepotenza. Sono fiera di essere riconosciuta come “Angela”, e basta. Una donna da avvicinare con fiducia, non una candidata da allontanare con l’animo di chi ha patito nel corso degli ultimi anni. Il popolo ha aspettato per troppo tempo fuori dal cancello del riscatto personale e civile. Per questo non ci sarà barriera di diffidenza che potrà separarci. Siamo seduti assieme su desideri che nessuno ci potrà sottrarre: sono nostri. Per difenderli daremo battaglia a tutti. Il futuro non sarà astratto, ma ben visibile, fatto di quotidianità e sudore, di sforzi e soddisfazioni. Saremo noi a costruirlo. Tutti. Senza distinzioni. Non c’è un noi e un voi.

Esiste una sola comunità che ha bisogno che qualcuno strappi il velo da quello che sono compari e parassiti: i nostri avversari con ferma risolutezza. Non vogliamo sopravvivere in attesa dell’amico al comune che si occupi di un problema. Non siamo sudditi. In questi ultimi anni, il conto per la città è stato salatissimo. Il favoritismo è diventato uno stile, un principio. Con noi resterà fuori da Palazzo San Giorgio.

È finita l’epoca in cui i reclami dei cittadini sono dei problemi. Grazie a tutti voi che siete qui.

Non accettiamo di restare alla finestra a guardare

Abbiamo gioito e pianto. Basta frustrazione. Reggio ha urgenza di marciare con vista sulla normalità. Ci siamo circondati da silenzi che urlano. Non siamo disponibili a rimanere alla finestra a guardare, impotenti, lo scempio di anni di trascuratezza. Quel posto lo occupino i responsabili passati. Per loro non c’è più tempo e spazio in questa città. Reggio è dei veri reggini, di quelli che la amano. Non di quelli che l’hanno massacrata o atterrati da chi sa dove semza aver condiviso i racconti delle nostre vite. Siamo noi gli autentici reggini, che ci respiriamo a vicenda, distinguendoci uno con l’altro. La Reggio che verrà sarà quella che si inchina per devozione verso i più umili. Non ci sarà bavaglio messo dai potenti che fino ad ora l’hanno dissanguata. Non resterà sorda alle grida di affanno. Ci considerano solo carne da macello elettorale. Non nascondiamocelo: hanno provato a fioccare il nostro impeto attaccandoci su qualunque cosa. Hanno solo innaffiato uno slancio incontenibili.

Crescita smisurata

È commovente vedere come la marcia si sia ingrossata con un numero sempre maggiore di teste e cuori. Il punto di arrivo di una sfida lanciata a chi ha sporcato il nostro nobile decoro. Lanceremo una freccia verso la venerazione di Reggio.