Reggio, guidava in stato di alterazione psico-fisica: la difesa fa valere l’illegittimità del drugtest
Al ragazzo è stato riconosciuto anche l'equo indennizzo, c.d. Legge Pinto, in virtù dell'ingiusta durata del procedimento
11 Gennaio 2024 - 09:34 | di Redazione

“Nelle settimane precedenti si è concluso un iter giudiziario, iniziato nel 2017 e che aveva visto protagonista un ragazzo, all’epoca ventisettenne, imputato del reato di guida in stato di alterazione psico-fisica da assunzione di sostanze psicotrope.
La difesa di fiducia dell’imputato, nella persona dell’avvocato Marco Ielo del foro di Reggio Calabria, aveva dimostrato l’illegittimità dell’accertamento “drugtest” cui era stato sottoposto il ragazzo, ottenendo, per tale, ragione una sentenza predibattimentale di assoluzione.
Successivamente, il soggetto, assistito dal medesimo legale, si rivolgeva alla Corte d’Appello di Reggio Calabria, ottenendo il riconoscimento l’equo indennizzo, c.d. Legge Pinto, in virtù dell’ingiusta durata del procedimento”.
Lo scrive in una breve nota la difesa dell’imputato.
