Anno della parola, Morosini ai reggini: ‘In Dio la forza per andare avanti’
La lettera di Monsignor Morosini destinata ai fedeli della Diocesi Reggio Calabria - Bova per l'anno della Parola
26 Gennaio 2021 - 15:52 | Riceviamo e pubblichiamo
Sua Eccellenza Monsignor Morisini, arcivescovo metropolita di Reggio Calabria Bova ha inviato una lettera a tutti i fedeli per l’anno della parola.
“Voglio solo consegnarvi concretamente un parola di Gesù”
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di sua Eccellenza Morosini destinata a tutti i fedeli per l’anno della Parola.
“Carissimi fratelli,
dopo aver vissuto la terza domenica per annum, durante la quale abbiamo celebrato la Giornata della Parola, sento il bisogno di rivolgermi a voi tutti.
È una iniziativa, quella della Giornata della Parola, presa da Papa Francesco per promuovere sempre più l’accostamento dei fedeli alla Parola di Dio.
L’anno scorso abbiamo celebrato questa giornata con grande solennità. Io stesso avevo invitato tutti voi ad unirvi a piccoli gruppi di famiglie per leggere insieme la Parola di Dio, per imparare a trovare in essa la bussola della nostra vita, la risposta a tante nostre domande, la forza per andare avanti nella vita, la speranza oltre ogni sofferenza e la stessa morte.
Per incoraggiarvi e agevolarvi in questa iniziativa io stesso mi sono recato presso alcune famiglie (tre in tutto) per leggere assieme questa Parola. Ma ho dovuto interrompere a causa delle restrizioni imposte dallo Stato per la pandemia Covid 19. Ricordo la positività di quegli incontri: furono esperienze molte belle, sia per voi che per me, perché abbiamo potuto dialogare assieme su questa Parola, al fine di trovare in essa la luce della nostra vita.
Quest’anno è stata celebrata in sordina per la pandemia in corso; quasi tutto è stato affidato alla nostra sensibilità e alla nostra libera iniziativa per la scelta dei mezzi da adottare al fine di favorire il nostro incontro con la Parola. Lo dobbiamo fare per noi stessi e per il futuro della nostra fede in questo tempo di scristianizzazione.
Se il Papa ha istituito questa giornata per spingerci ad incontrare la Parola, vuol dire che ha percepito ciò come un bisogno per la Chiesa oggi, perché uno dei dati che caratterizzano la crisi di fede in atto nella nostra società, pur in un contesto culturale in cui le forme di religiosità sono tante e tutte vive, è proprio quello di non andare al di là di questa esteriorità religiosa, perché non ci lasciamo illuminare nelle scelte di vita e nei comportamenti dalla Parola di Dio. Questa è la causa della tanto deprecata separazione tra vita e fede.
Miei cari non voglio farvi un trattato sulla parola di Dio. Mi conoscete, e sapete che non amo fare grandi trattati, quando mi rivolgo a voi per iscritto. In internet, poi, trovate i suggerimenti e le raccomandazioni del Papa, che potete leggere e approfondire il tema.
Con questa mia lettera voglio solo consegnarvi concretamente un parola di Gesù, e attorno ad essa suggerirvi alcune cose”.
Ecco la parola di Gesù (Gv 17, 8.14): Le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato… Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Le riflessioni di Monsignor Morosini
1. Dinanzi alla Parola di Dio dobbiamo metterci in atteggiamento di fede: dobbiamo credere che in essa noi troviamo l’orientamento per la nostra vita.
2. Gesù, il Figlio di Dio, si è fatto uomo per parlarci del Padre, affinché noi possiamo trovare la felicità e la gioia, dinanzi a tutti i problemi e nonostante essi.
3. La fede in Gesù ci deve spingere a interrogarlo, cioè a trovare nei suoi insegnamenti la risposta ai nostri problemi, ai nostri interrogativi, come è quello della pandemia.
4. Se noi non conosciamo questa Parola, se non la leggiamo e meditiamo, è chiaro che su di noi prevalgono altre parole, altre interpretazioni della vita, altri comportamenti, non consoni alla fede: ecco il dramma tra vita e fede. Accogliamo i segni religiosi, ma non le risposte di fede alle nostre domande.
5. Gesù ci ha messi in guardia sul contrasto tra la Parola di Dio e la sapienza del mondo, che detta in tutti modi, soprattutto attraverso i mezzi di comunicazione e i social, le risposte ai problemi dell’uomo. Se noi seguiamo solo i mezzi di comunicazione e non ci accostiamo alla parola di Dio, noi daremo ai nostri problemi risposte non cristiane, come succede attorno a noi, e lo percepiamo tutti in riferimento ai temi morali caldi: famiglia, sessualità, ambiente, corruzione, poveri, emigrati ecc.
6. Gesù non è rivale della nostra gioia: le sue risposte ai nostri problemi sono sempre nell’ottica della nostra felicità: Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza (Gv 10,10); Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena (Gv 15,11). Non lasciamoci sopraffare dalla tentazione di pensare che la gioia la troviamo solo nella sapienza del mondo.
7. La giornata della parola serve per educarci a questa visione di fede.
Alcune iniziative pratiche
1. Ritorniamo tutti a riprendere in mano la Bibbia e a leggerla. So che tanti parroci ogni giorno vi inviano tramite internet qualche brano della bibbia per meditarlo: fatelo di cuore.
2. Da buoni cristiani mettiamo in evidenza nella nostra casa in un posto di onore crocifisso e bibbia: sono la nostra carta di identità per chi entra nella nostra casa. Siamo cristiani.
2. Quanti preghiamo ogni giorno con il breviario facciamo tesoro di tutta la Parola di Dio ivi contenuta. Non sia la nostra una lettura o una recita del breviario, ma una oratio, cioè una partecipazione dal profondo del cuore.
3. Chi ha responsabilità educative (genitori, insegnanti, sacerdoti, animatori, guide, catechisti) faccia leva nei suoi insegnamenti sulla Parola che libera, salva e dà gioia. Aiuti ragazzi e giovani a trovare nella lettura di questa Parola la risposta ai nostri interrogativi.
4. In famiglia, almeno la domenica, si faccia tutti assieme una breve liturgia della Parola: una preghiera introduttiva, una lettura (il vangelo della domenica ad esempio), una riflessione comune, la recita del Padre nostro.
5. Condizionamenti covid 19 permettendo, riprendiamo l’iniziativa dell’incontro di più famiglie sulla Parola di Dio
“Miei cari fratelli, sappiamo accogliere il tempo di Dio: Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il momento della salvezza (2Cor 6,2). Dinanzi al disorientamento globale della nostra società, cerchiamo nella Parola di Dio il punto fermo per il cammino della nostra vita.
La Vergine, custode della Parola di Dio (Lc 2,19), ci benedica, ci accompagni e interceda per noi.
Prego per tutti voi e vi benedico”.