Reggio, i titolari di un panificio scrivono a Falcomatà: “Chiusi per 5 giorni, non capiamo perchè”
"Chiedo se sia umano e coscienzioso fare una cosa del genere in un momento", domanda uno dei due titolari
13 Febbraio 2022 - 14:15 | di Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera, indirizzata al sindaco di Reggio Calabria (oggi sospeso) Giuseppe Falcomatà e al vicesindaco f.f. della Città Metropolitana Carmelo Versace.
“Parlo a nome di un piccolo panificio di Reggio Calabria di cui sono titolare insieme a mio marito, questa in allegato è la lettera che ho dovuto attaccare oggi alla porta del mio panificio per spiegare perché saremo chiusi da domani per 5 giorni. Siamo giovani io 26 e mio marito 28 anni e da poco più di un’anno ci siamo avventurati nell’apertura di questo panificio con l’aiuto di fondi per i giovani (Resto al sud) per rimanere nella nostra terra.
Abbiamo aperto nel Novembre 2020 proprio quando la pandemia cominciava a fare le sue prime vittime e la situazione da lì a poco sarebbe peggiorata. Abbiamo passato 2 anni di duro lavoro in un momento di crisi totale e dopo 2 anni la situazione continua a peggiorare. Con due bambine neonate abbiamo fatto sacrifici giorno e notte e così di punto in bianco da un giorno all’altro la polizia municipale si presenta da noi per comunicarci la chiusura del locale a seguito di una prima, unica e sola multa fatta il settembre scorso”.
La lettera, firmata da uno dei titolari del panificio ‘Nuova tradizione’, prosegue con la richiesta di spiegazioni all’amministrazione comunale.
“Tutti coloro con cui ho parlato addossavano colpe agli altri, chi sindaco, chi al comune, chi alla polizia perché di fronte a questa cosa si sentivano forse un pó in colpa magari dispiaciuti. Ora, a nome nostro e penso anche di molti altri nella stessa situazione vi chiedo se sia umano e coscienzioso fare una cosa del genere in un momento di questi in cui la gente non ha letteralmente da mangiare e cerca in tutti i modi di rimanere a galla.
Non contesto la multa (anche se insensata visto come sono andate le cose ) che abbiamo prontamente pagato ma il modo e il momento in cui tutto questo è accaduto. Cosa ci guadagnate voi se 50 attività o più chiudono in questo momento ? Qual é il fine? Tutto questo riattiverá l’economia al collasso?
Ci piacerebbe tanto avere una risposta e magari anche un incontro visto che nei prossimi giorni saremo un pó più liberi”, conclude la lettera.
