Reggio, commercianti in piazza: 'Moralmente ed economicamente a terra. Tracollo ormai vicino' - FOTO

Appese ad un filo le tante attività a Reggio Calabria e non solo. Tanti i commercianti che manifestano anche nella vicina Vibo

Seconda Pasqua in ginocchio per i tanti commercianti reggini. Restrizioni che limitano non solo la libertà dei cittadini ma soprattutto il lavoro. Tante le categorie di lavoratori ‘a secco’ e senza stipendio da mesi e che adesso davvero non ce la fanno più. Le ennesime limitazioni da ‘zona rossa’ imposte dal Governo condannano acconciatori, estetisti e ristoratori più di tutti.

COMMERCIANTI REGGINI DISPERATI: ‘BASTA CHIUSURE’

“Basta chiusure. Noi riapriamo”.

E’ l’urlo disperato dei negozianti che oggi hanno deciso di scendere in piazza. Due le location principali a Reggio Calabria, da un lato piazza San Giorgio con i commercianti dei negozi di abbigliamento, dall’altro a piazza Italia, con estetisti e parrucchieri.

“E’ un’aggregazione che nasce spontanea nata dalle esigenze dei commercianti che potrebbero aprire rispettando tutte le misure di sicurezza – spiega Sasha Sorgonà – I ristori non bastano neanche per coprire le spese. E’ un gruppo spontaneo che nasce senza sigle sindacali, continueremo a lottare per il futuro della nostra città”.

Presenti sulla via principale della città diversi commercianti volti noti del settore dell’abbigliamento.

“La nostra è una richiesta di aiuto – lamenta Antonella D’Agostino di No Name – Siamo completamente abbandonati a noi stessi. L’ennesima chiusura è stata discriminante nei confronti dei commercianti che operano nel settore dell’abbigliamento. Moltissimi settori sono aperti, anche noi avremmo potuto aprire in sicurezza. Non sarà la chiusura di 30/40 negozi a salvarci dalla pandemia. Lo Stato sta distruggendo solo pochi imprenditori”.

REGGIO, I NEGOZIANTI CHIEDONO CHIAREZZA E SOSTEGNO

Chiedono chiarezza e sostegno i negozianti reggini, ormai esausti.

“Tante sono le contraddizioni. Perchè noi dobbiamo rimanere chiusi e altri invece sono aperti – spiega Remo Frisina, presidente di Federpreziosi – C’è tanta incoerenza nelle regole. Le gioiellerie e i negozi di abbigliamento raccolgono nella maggior parte dei casi un’utenza ridotta. Vorremmo rispettare le regole e vorremmo che le regole siano tarate anche in base alle nostre esigenze e richieste”.

Infine il commento di Paolo De Stefano, titolare del negozio ‘De Stefano Inner’.

“Ormai da più di un anno ci siamo messi in regola per accogliere i nostri clienti in totale sicurezza con dispositivi adeguati e limitazioni all’ingresso rispetto al numero dei clienti all’interno del negozio. E’ inammissibile la chiusura dei negozi di abbigliamento. Il tracollo è ormai vicino”.