Masterplan, Falcomatà: ‘Reggio ha tutte le carte in regola per declinare i verbi al futuro’

Presentata a Palazzo San Giorgio l’analisi “Scenari di Sviluppo per la città di Reggio Calabria”

Cresme romeo falcomatà

Si è svolta presso il Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio la presentazione dello studio a supporto del masterplan “Scenari di Sviluppo per la città di Reggio Calabria, a cura del direttore del CRESME Lorenzo Bellicini.

Presenti in sala i referenti dei maggiori Ordini Professionali cittadini, oltre che di Università, Camera di Commercio, Terzo Settore, associazioni e numerosi altri soggetti coinvolti direttamente, fin dall’inizio, agli incontri aperti e partecipati del masterplan, nel suo articolato percorso a tappe tematiche verso la stesura definitiva.

Ad introdurre i lavori l’assessore alla “Città sostenibile, ordinata e accessibile” Paolo Malara, nonché l’assessore alla Programmazione Carmelo Romeo.

Nel suo intervento, l’assessore Malara ha voluto ricordare, evidenziandolo, che il Masterplan non è uno strumento obbligatorio, ma Reggio Calabria – come pochissime altre città in Italia – ha scelto di farlo con un approccio di visione a medio-lungo termine della città futura.

“Visione sistemica che agisce a più livelli e viene declinata nei suoi aspetti specifici, senza perdere la sua organicità, con i piani attuativi peculiari. Una visione che ha reso protagonisti tutti i soggetti sociali, professionali e civili del territorio, aprendosi ad ogni contributo utile; perché il Masterplan possa veramente diventare patrimonio condiviso di tutti, rigenerando il senso di comunità”, ha dichiarato Malara.

Malara ha inoltre ricordato che gli interventi teorizzati godono già di ingenti risorse e molti di questi sono già “messi a terra”: si sta procedendo, ovvero, alla loro fattiva concretizzazione.

Il Masterplan, dunque, quale strumento operativo per ridisegnare la città nel suo rapporto con la natura, nella qualità del vivere, nella mobilità, nell’utilizzo sostenibile e consapevole delle risorse e nello sviluppo dei saperi e delle intelligenze; in modo assolutamente reale e tangibile e con il contributo proattivo dei cittadini.

L’assessore Carmelo Romeo ha ritracciato il percorso amministrativo-finanziario relativo al masterplan, ricordando che gli investimenti impegnati non mirano ad interventi spot, ma ad una metodologia d’azione sistemica all’interno di una visione che, tra le altre cose, mira a ricucire il rapporto con la costa per far sì che Reggio divenga una città “di mare” e non “sul mare”.

Pertanto, Romeo ha ricordato, a tal proposito, i progetti in cantiere sul waterfront cittadino, nonché quelli già realizzati: Parco del Vento a Pellaro, Parco Lineare Sud, Parco Urbano del Tempietto, gli interventi sul Lido Comunale, quelli previsti sul quartiere Andeloro al Porto, il Museo del Mare di Zaha Hadid (i cui lavori stanno procedendo secondo agenda), il Parco Urbano a Pentimele, i progetti (appena presentati) su Gallico Marina ed il lungomare già realizzato a Catona.

Un fronte costiero che finalmente inizia a recuperare organicità ed unità, ricucendo lo strappo della città col suo mare, materialmente e immaterialmente.

Un’epoca di cambiamenti straordinari

Cresme

Il direttore del CRESME, Lorenzo Bellicini, ha tracciato, in una ricca ed articolata relazione, gli scenari entro cui va letto il futuro della nostra città nei prossimi decenni, alla luce degli scenari più ampi di carattere internazionale.

Dati alla mano, Bellicini ha fatto notare che, rispetto allo scenario attuale geopolitico globale, progettare il futuro significa dare forma a visioni concrete per affrontare le trasformazioni in corso, riconoscendo i punti di forza e le criticità dei nostri territori.

“Il cambiamento diventa sfida e opportunità insieme”, ha dichiarato Bellicini.

L’analisi condotta dal CRESME prova a definire il profilo di Reggio Calabria rispetto ai grandi temi della transizione e dello sviluppo sostenibile. Le città si trovano oggi a dover competere secondo nuovi paradigmi, fondati su due concetti chiave: proattività e attrattività.

L’attrattività riguarda la capacità di un luogo di generare interesse, di attrarre persone e investimenti.

Bellicini ha poi provato ad offrire strumenti di analisi per comprendere quale sia oggi il posizionamento di Reggio Calabria in questo scenario, impostando una riflessione su sei dimensioni fondamentali: Lavoro, Qualità della vita, Abitare, Progetto di futuro, Metodo e Reputazione.

L’analisi del CRESME affronta questi temi intrecciando numeri, dati, visioni e piani di azione, tenendo conto, quale punto di partenza, il Masterplan Reggio Calabria 2050, che propone una città “ecosistemica, del benessere e della salute” e si presenta come un vero progetto di futuro.

Dagli studi effettuati emergono punti di forza e criticità note, ma è proprio da qui che può partire il cambiamento e una nuova narrazione della città che ne determini un fattivo ed armonioso sviluppo.

Il Masterplan cittadino sposa una visione che si propone come vero progetto di futuro, un quadro strategico entro cui leggere dati e tendenze della città contemporanea, tra potenzialità e fragilità.

“I numeri parlano chiaro, ma non bastano da soli – fa notare Bellicini – perchè serve una lettura che tenga insieme visione ed azione, strategia e concretezza. Solo così Reggio Calabria potrà affrontare con consapevolezza e ambizione le sfide di un tempo che cambia determinandole”.

Dopo gli interventi programmati dei rappresentanti degli Ordini Professionali, dell’Università, della Camera di Commercio e del Forum del Terzo Settore, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha chiuso l’incontro con una riflessione sulla relazione del CRESME, sulla visione di città e soprattutto su quanto già avviato nella realizzazione concreta della città futura.

“Reggio ha tutte le carte in regola per declinare i verbi al futuro”

Cresme

Falcomatà si è soffermato sull’aspetto geopolitico analizzato dal direttore del CRESME, per ricordare a tutti che la città va letta dentro uno scenario internazionale e che, rispetto alle tematiche dell’analisi CRESME, va rimessa al centro la reputazione del territorio, affrontando con metodo e visione le grandi sfide del futuro; convertendo le criticità in opportunità.

Sull’aspetto della reputazione, il primo cittadino ha sottolineato come per anni sia gravato sulla città il peso dell’esser stati qualificati come “il comune sciolto per mafia”.

“Cancellare quella macchia, senza lasciarne minima traccia è stata una responsabilità non solo politico-amministrativa ma anche di tutta la comunità”, ha dichiarato Falcomatà.

Rispetto alla fotografia della crisi demografica ed occupazionale, Falcomatà ha dichiarato:

“In merito ai dati demografici siamo ancora in tempo per correggere la rotta attraverso scelte politiche coraggiose. Rispetto ai dati sulla disoccupazione e, paradossalmente, sulla difficoltà di molte aziende a non trovare personale – come emerso dai dati della Camera di Commercio – siamo costretti a fare delle riflessioni importanti”.

Il sindaco ha evidenziato il divario abnorme di investimenti infrastrutturali tra centro-nord e sud; per non parlare della nostra regione e della nostra città.

“Si parla tanto di infrastrutture e trasporti – ha dichiarato – ma mentre al centro-nord si investono miliardi per autostrade ed alta velocità, da noi il macrolotto della SS106 non arriva nemmeno in provincia; questo è inaccettabile”.

Falcomatà ha poi reso noto che, nei fatti, in città si stanno per effettuare investimenti mai registrati prima; i numeri parlano chiaro: 3,3 miliardi di euro in campo per 3.486 progetti, gran parte dei quali già avviati – soprattutto su lavori pubblici e rigenerazione urbana – ma anche welfare, cultura e turismo.

“È il momento storico con la maggiore quantità di risorse mai arrivate su questo territorio – ha dichiarato – ed a questi fondi vanno aggiunti i 218 milioni del PNRR destinati alla Città Metropolitana con investimenti sui 96 comuni del nostro territorio”.

Sul raccogliere la sfida per trasformare la città, attivando processi virtuosi di sviluppo, il sindaco ha voluto rimarcare che questo è un lavoro che coinvolge l’intera comunità; con una visione chiara e condivisa.

“Quando un luogo viene sentito come proprio – ha dichiarato Falcomatà – è più facile che venga curato, protetto, vissuto; perché le persone lo sentono come una cosa propria e diventa, di fatto, un bene comune”.

“Il Masterplan – ha concluso il sindaco – non è un obbligo di legge ma una scelta politica di responsabilità: uno strumento volontario ma vincolante, che rappresenta una guida concreta per affrontare le trasformazioni in atto fuori e dentro i nostri territori. È una sfida comune dalla quale nessuno può tirarsi indietro per la sua riuscita. Abbiamo tutte le potenzialità per guardare avanti con fiducia; tocca a noi decidere se stare a guardare o muoverci nell’unica direzione di sviluppo possibile: Reggio ha tutte le carte in regola per declinare i verbi al futuro”.