Reggio, Omicidio Scopelliti: disposti accertamenti sull’autoradio del magistrato

La Dda ha conferito l'incarico alla Polizia scientifica. L'accertamento sull'autoradio inizierà materialmente domani

acaafafcffddcccff

20250408 CAMPO CALABRO (RC) CLJ 34 anni dopo la morte del giudice Antonino Scopelliti rilievi Polizia sulla BMW nel luogo dell omicidio. Foto ANSA/Marco Costantino


Sono stati affidati stamani gli accertamenti tecnici irripetibili di tipo biologico disposti dalla Dda di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del giudice Antonino Scopelliti.

In particolare, gli accertamenti riguardano l’autoradio della Bmw sulla quale viaggiava il magistrato di Cassazione quando è stato assassinato.

È quanto emerso oggi durante il conferimento dell’incarico alla polizia scientifica di Reggio Calabria da parte del procuratore Giuseppe Lombardo e del sostituto della Dda Sara Parezzan che stanno coordinando le indagini sul delitto consumato 34 anni fa, il 9 agosto 1991 a Piale, una frazione di Villa San Giovanni.

Al perito nominato dalla Procura è stato chiesto di

“verificare – si legge nel quesito – la presenza di eventuali tracce biologiche e procedere ai conseguenti ed eventuali rilievi sulle tracce presenti sull’autoradio in sequestro, utili sia per la determinazione del profilo del Dna e ai fini balistici, per ricostruire la direzione dei colpi esplosi”.

Leggi anche

Quando la polizia scientifica completerà le operazione e depositerà l’informativa con i risultati, la Direzione distrettuale antimafia li dovrà confrontare “con gli ulteriori accertamenti in corso – scrivono i pm – al fine di effettuare una ricostruzione tridimensionale della scena del crimine, determinare la dinamica dell’azione omicidiaria e ricostruire la traiettoria dei proiettili esplosi”.

Nell’avviso notificato nei giorni scorsi agli avvocati è emerso che gli indagati inizialmente erano 24 ma negli ultimi anni tre di loro sono morti, il boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro, il boss di Archi Giovanni Tegano e Francesco Romeo, cognato di uno dei capi di Cosa nostra, Benedetto Santapaola detto “Nitto”. Nei confronti di quest’ultimo, però, non si può procedere perché, per l’omicidio Scopelliti, è stato assolto in un precedente processo. Suo figlio, Vincenzo Salvatore Santapaola, compare tra i 20 soggetti indagati assieme ai vertici di Cosa nostra catanese e al gotha della ‘ndrangheta.

Stando alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Maurizio Avola, proprio Vincenzo Salvatore Santapaola avrebbe ucciso il magistrato con un fucile che il pentito avrebbe poi seppellito a Belpasso, in provincia di Catania.