Da Reggio Calabria a piedi fino alla Madonna della montagna: l’impresa di Rocco Romeo
30 Agosto 2018 - 16:17 | di Eva Curatola

di Eva Curatola – Culla di antiche tradizioni e umili genti che tramandano le loro storie di generazione in generazione, la Calabria del 2018 non è poi molto differente da quella del Medioevo.
Quella che per molti potrebbe sembrare una critica è invece una riflessione profonda che vede una regione, la nostra, ospitare, anche nel XXI secolo, innumerevoli meraviglie. Dagli anfiteatri, alle rovine sparse per tutto il territorio, passando per sentieri e scogliere del tutto incontaminate, la Calabria riserva ai più attenti osservatori delle continue sorprese.
E se esiste qualcosa che in Calabria non può essere ignorato, sono le tradizioni, quelle che portano i suoi abitanti a raccontare ancora storie intorno ad un fuoco o ad incamminarsi per compiere un pellegrinaggio.
E’ questa la storia di Rocco Romeo, reggino doc, che ai microfoni di CityNow racconta il suo viaggio verso il Santuario di San Luca.
“Questo sarà il 13esimo anno in cui armato solamente di una grande forza di volontà compirò ancora una volta questo straordinario pellegrinaggio – confessa Rocco – In questi anni sono cambiati i compagni di avventura, ma io non mi scoraggio ed ogni anno mi pongo un nuovo obiettivo, una nuova sfida e mi impegno al massimo per avvicinare tutti i reggini a questo tipo di attività”.
Una scelta dettata senz’altro dal cuore, quella di Rocco che, ogni anno, affronta un viaggio costellato di ostacoli ed imprevisti. “Raggiungere la meta non è semplice, ma posso dire con certezza che ne vale la pena”.
Un amore infinito verso la montagna, la nostra terra e le sue tradizioni, è quello che traspare dalle parole di Rocco ai nostri microfoni. “Da quasi 18 anni faccio parte del Club Alpino Italiano – Sezione Aspromonte reggino e da circa 22 mi avventuro fra i sentieri di montagna per vivere la natura in un modo che è impossibile spiegare a parole”.
“Ho cominciato ad andare alla Madonna di Polsi nel 2005 e da allora non ho più smesso. La prima volta sono partito da casa mia (San Gregorio) alle 5 di mattina ed alle 8 di sera sono arrivato a Gambarie insieme ad altri 6 compagni che hanno condiviso con me quest’esperienza. La mattina dopo siamo ripartiti e siamo arrivati a Polsi stremati verso le 6 del pomeriggio”.
Una vera e propria impresa che richiede non solo tanta forza di volontà, ma anche la giusta condizione fisica. “Questo pellegrinaggio è una vera e propria avventura alla scoperta della nostra terra, un cammino attraverso sentieri non sempre battuti e montagne a volte inesplorati. Perdersi è facile, ma si tratta di un’esperienza unica, un viaggio che ti forma, ti cambia dentro e cambia il tuo modo di vedere questa terra”.
Il cammino verso il Santuario di Polsi è divenuto ormai per Rocco una vera e propria tradizione: “Quello che percorro da 13 anni a questa parte lo definirei il “cammino degli antichi”. Sono tanti i reggini e i credenti in generale che ogni anno attendono la Festa per recarsi al Santuario della Madonna della Montagna per renderle omaggio, ma la maggior parte giungono in macchina. La tradizione racconta invece che nei secoli scorsi gli uomini giungevano a valle a piedi, accompagnati per lo più dai loro somari e tanti altri compivano il loro ultimo tratto in ginocchio”.
Il conto alla rovescia per l’avventura di quest’anno di Rocco è ormai agli sgoccioli, la partenza è infatti prevista per domani 31 agosto, momento in cui il nostro impavido avventuriero darà inizio al suo viaggio. La località prescelta per la partenza quest’anno è Bagaladi, un piccolo Comune della nostra zona ionica, da cui Rocco e i suoi compagni affronteranno il cammino per arrivare a Polsi ed assistere alla veglia ed alla festa della Madonna della Montagna.
Non rimane altro che fare un grande in bocca al lupo a Rocco per questo suo 13esimo cammino ed aspettare trepidanti il racconto del suo ritorno!
