Reggio, nuova giunta. Falcomatà: 'Non potevo più attendere, il PD si sintonizzi alle esigenze di rapidità'

"Durante il periodo di sospensione ho compreso che vivevamo dentro una bolla, adesso necessario un cambio di passo", il discorso del sindaco alla città

Ci siamo, è il momento della presentazione del nuovo esecutivo che, dopo oltre due mesi e mezzo di litigi, dialoghi, scontri e confronti con e tra i partiti, viene presentato alla città dal sindaco Falcomatà.

All’interno di Palazzo San Giorgio però un dettaglio balza subito all’occhio. Sette le sedie posizionate all’interno del Salone dei Lampadari in occasione della presentazione della nuova Giunta.

All’appello mancano dunque tre postazioni. Prima di motivare tali assenze il sindaco ha riavvolto il nastro del recente passato spiegando quanto accaduto durante il periodo della sospensione:

“Siamo giunti a questa data dopo un percorso di oltre due mesi che affonda le proprie radici nel periodo di sospensione che ho vissuto da sindaco. Un periodo nel quale giorno dopo giorno ho imparato ad osservare le vicende che riguardavano l’attività amministrativa della nostra città provando a spogliarmi dalle vesti e dagli obblighi di sindaco e a guardare a quelle vicende con gli occhi del cittadino comune. E’ stato un esercizio molto utile perchè probabilmente prima vedevamo le cose come all’interno di una bolla, come fossimo dentro un acquario.

Aldilà di quel vetro però c’era la vita reale – continua il sindaco Falcomatà – E c’erano i problemi dei cittadini.

Dopo l’assoluzione del 25 ottobre era mio dovere tradurre in azioni, in pensiero e in fatti quell’insegnamento ricevuto nel periodo della sospensione.

Falcomatà spiega poi i motivi del ritardo nella formazione della Giunta:

“Era dunque necessario un cambio di passo non soltanto relativo alle persone ma un cambio di passo relativo ai metodi e all’approccio alle questioni. Avrei potuto azzerare l’esecutivo o coinvolgere le forze in campo attraverso il dialogo e la condivisione ed il confronto alle quali ho chiesto di essere interpreti e protagonisti di questo cambio di passo. Il tempo però si è dilatato e sono passati mesi e stavamo entrando nuovamente in una nuova bolla. E non ce lo potevamo permettere. E’ certo che in tutte le proposte di rinnovamento fatte ho sempre cercato di salvaguardare la rappresentatività di tutti i gruppi. Intanto però il tempo passava. Il sindaco ha degli obblighi nei confronti della città e deve rispondere ai bisogni della città. E una città come Reggio non può aspettare. Non potevo attendere oltre e ho messo in campo una giunta rinvigorita dalle competenze tecniche di alcuni professionisti che daranno una grossa mano per centrare gli obiettivi di mandato.

Cambiano gli interpreti ma gli obiettivi rimangono invariati.

Il sindaco Falcomatà motiva l’assenza delle altre tre sedie.

“Alle mie spalle mancano alcune sedie, mancano tre ruoli e tre assessori. Spero che il mio partito si possa sintonizzare alle esigenze di rapidità che la città impone. Sono convinto che a stretto giro mi verranno proposti i nomi che sono sicuro saranno più che adeguati. Se questo non avviene completerò mio malgrado la squadra nell’esclusivo interesse della città per avere un esecutivo completo.

Sono in atto sulle varie linee programmatiche oltre un miliardo di euro che serviranno a cambiare il volto della città. Fondi che per la loro portata devono essere gestiti con trasparenza e nel pieno rispetto dei principi di legalità”.

Infine un ultimo messaggio del primo cittadino.

“La politica, quella vera di attenzione ai bisogni della polis, è la cosa più bella e non è affatto semplice. Le cose belle costano sacrifici, le scelte che un sindaco deve fare costano sacrifici. La città dovrà giudicare questo esecutivo in itinere, giorno dopo giorno, obiettivo dopo obiettivo. Vi è la necessità di non indugiare ma di procedere con le cautele del caso. Ora bisogna affrettarsi a rilanciare l’azione amministrativa”.