Reggio, senz'acqua da mesi. La protesta dei residenti di via Abbadia: 'Siamo allo stremo'

Cittadini sull'orlo di una crisi di nervi. La mancanza d'acqua rappresenta uno dei problemi più difficili da affrontare

Storie di ordinaria follia. Cittadini senz’acqua dal mese di maggio costretti a tirare avanti come accampati pur trovandosi all’interno delle proprie case. È il racconto dei residenti di via Abbadia, arrivati allo stremo della sopportazione dopo aver trascorso metà primavera e metà estate all’insegna dei disservizi idrici.

La lettera dei cittadini da mesi senz’acqua

“È dal mese di maggio che ci ritroviamo senza acqua. Tutti i residenti di via Abbadia, nel quartiere di Vito Superiore, non sanno più quale Santo in cielo pregare per tornare alla normalità. Ci siamo rivolti a tutte le autorità. Dalle istituzioni abbiamo ricevuto solamente un “Cosa volete da noi”.

Imperterriti continuiamo a segnalare i disservizi, ma ai nostri campanelli di allarme è stato risposto sempre con le scuse più banale che, ormai, tutti siamo abituati ad ascoltare: “I tubi sono rotti o intasati”, “Ci sono delle perdite”. Ma come è possibile che in tutto un quartiere la più penalizzata, e poi per così lungo tempo, sia un’unica strada?

Oltre il danno la beffa. Mentre noi siamo costretti a scegliere, con quei pochi litri d’acqua che riusciamo a raccattare, se fare la doccia, lavare i piatti o fare la lavatrice, c’è chi all’esterno annaffia il giardino. La cosa bella è che neanche l’autobotte è in grado di sopperire alla mancanza d’acqua. Il servizio, puntualmente, ci dice di aver finito l’acqua. E quindi noi cosa dovremmo fare?

Pretendiamo da parte delle autorità competenti controlli nel tratto di Pietrastorta Terreti via Abbadia perché ogniqualvolta vengono effettuate le manovre, che dovrebbero destinare l’acqua alle nostre abitazioni, qualcosa va sempre storto e l’acqua va a finire altrove. Saremmo proprio curiosi di capire dove. Eppure le bollette arrivano ugualmente, per un servizio di cui praticamente non usufruiamo per metà dell’anno visto che, solitamente, il disagio si protrae da maggio a settembre.

Non c’è rimasto altro da dire che “Poveri noi cittadini”, abbandonati a quello che potrebbe esser definito il “quarto mondo”. L’acqua è un bene primario senza il quale è impossibile vivere. Vogliamo solo la verità e che qualcuno, finalmente, ci aiuti. Il sindaco in tutto questo che mansione ha? Perché nessuno fa nulla? Siamo veramente stanchi, stufi e amareggiati”.

Maria Tommasello, Alessia Gallo, Fortunata Bucolia, Fortunata Mico, Maria Chiara Vazzana, Barbara Zampogna.