Reggio - Stop 5G, la scelta antiscientifica e impopolare di Falcomatà di cui non avevamo bisogno

Una scelta irrazionale. L'ordinanza delle polemiche che rallenta il progresso in città

Pioggia di commenti negativi per l’ultima ordinanza di Falcomatà, e nella maggior parte arrivano da ingegneri laureati presso la l’Univerisità Mediterranea, ma anche da esperti del settore che hanno accolto con stupore la scelta fatta.

Nel giorno della pubblicazione della classifica dei sindaci di 105 Comuni per gradimento dei cittadini (primo il sindaco di Bari, quart’ultimo quello di Reggio Calabria), Giuseppe Falcomatà abbassa ancora un pò l’indice di popolarità.

Secondo quanto emerso dai risultati del ‘Governance poll 2020‘, pubblicati ieri sul ‘Sole 24 Ore‘, Falcomatà si posiziona in fondo alla classifica con Pogliese (sindaco di Catania), Melucci (sindaco di Taranto) e De Magistris (sindaco di Napoli).

Da oggi però, a giudicare dai social e dalla vox populi, se si dovesse stilare nuovamente la classifica, il primo cittadino di Reggio Calabria, sarebbe senza dubbio ultimo. La scelta del blocco dell’installazione delle antenne 5G in città ha scatenato infatti l’ira dei cittadini.

“Ho appena firmato l’ordinanza con la quale sospendo l’installazione delle antenne 5G . L’ho fatto per tutelare la salute di tutti noi”.

Ma la contraddizione arriva subito dopo:

“Ad oggi non esistono certezze rispetto agli effetti che questa nuova tecnologia ha sulle persone”.

E allora ci domandiamo: perchè bloccare l’installazione se non vi è certezza degli effetti? In realtà le principali organizzazioni nazionali e internazionali di salute pubblica e ricerca tecnologica hanno già dato ampio via libera e non hanno espresso nessun divieto in proposito, se non il rispetto delle attuali regole vigenti in materia.

Mentre scriviamo, i commenti che riempiono i social raddoppiano e quelli contrari al 5G e dunque vicini alla scelta del sindaco, si contano sulle dita di una mano.

Di recente avevamo già avuto modo di approfondire la questione 5G anche attraverso una diretta (ben 11 settimane fa) con tre massimi esperti del settore Ciro Maddaluno, Fisico esperto in telecomunicazioni, Giuseppe Araniti, docente di Reti Radiomobili UNIRCMartina Bevacqua, docente interazioni tra campi Elettromagnetici e Biosistemi UNIRC.

Bene, il sistema 5G, quinta generazione dei sistemi radiomobili rappresenta un cambio generazionale che non può che migliorare la qualità della vita. E a dirlo sono proprio i massimi esperti.

Sugli effetti, in realtà, si è espresso anche l’Istituto Superiore della Sanità e non sono diversi da quelli provocati dal 2G, 3G o 4G.

Sul 5G, dunque, “non c’è un problema particolare. Considerando gli effetti dei campi elettromagnetici attualmente conosciuti, infatti, il 5G non darà problemi, mentre se consideriamo gli effetti sulla salute ancora ipotetici non ci sono motivi per pensare che il 5G sia più pericoloso delle tecnologie precedenti”.

Parola di Alessandro Polichetti, ricercatore all’Istituto superiore di sanità e componente del Centro nazionale per la protezione dalle radiazioni, che interviene a spiegare razionalmente e su basi scientifiche la polemica tra fautori del 5G e contrari.

E ancora: ‘Degli effetti del 5G, ci si può preoccupare o meno, è una valutazione soggettiva, però non trovo logico che ci si preoccupi delle antenne fisse 5G e non del telefono cellulare. Il 5G non presenta rischi particolari, anzi ha caratteristiche che sembrerebbero migliori di altre tecnologie».

Tornando all’ordinanza del sindaco, la sospensione dell’installazione sarebbe subordinata ad alcuni incontri con gli esperti della nostra Università:

“l’Amministrazione comunale ha avviato degli incontri con la Mediterranea e con l’Ordine dei medici. Questi incontri continueranno nei prossimi giorni e saranno estesi anche alle associazioni e i comitati con cui ho già avuto modo di confrontarmi. Naturalmente se gli studi scientifici dovessero sciogliere ogni dubbio, accoglieremo consapevolmente questa nuova tecnologia, ma intanto, nell’incertezza, per quanto mi riguarda, la salute dei miei concittadini va messa sempre al primo posto”.

Peccato però che nella serata di ieri è arrivato il chiarimento dell’Università che in qualche modo smentisce quanto riportato nell’ordinanza:

“Tengo a precisare che la decisione non dipende in alcun modo dalla unica interazione finora avuta con il DIIES e la Mediterranea. Ciò significa che non ci riteniamo né responsabili né coinvolti in questa decisione”, sono le parole del direttore del DIIES.

Insomma Falcomatà blocca di fatto l’installazione delle antenne 5G in città senza tuttavia conoscere la reale situazione su cui la scienza si è già espressa e afferma di aver coinvolto alcune categorie che però si dichiarano estranee ai fatti.

La scelta del primo cittadino dunque si è mostrata a dir poco infelice. Contraddittoria, dai tempi e modi sbagliati, che condanna la città al rallentamento del progresso in un terra che di avanguardia tecnologica ha ben poco. C’è da chiedersi se questa scelta non sia dettata dall’imminenza delle elezioni, e dal volersi accaparrare i consensi dei comitati NO 5G presenti in città.

QUI L’ORDINANZA DI SOSPENSIONE DELLA TECNOLOGIA 5G