Reggio: depuratori sequestrati ma funzionanti. Brunetti a CityNow: "Pronto un progetto di riqualificazione"

Il bug nel sistema di depurazione di Reggio Calabria sta negli scarichi abusivi. La situazione dei depuratori in città

“A Reggio i depuratori non funzionano e non hanno mai funzionato”.

Passeggiando tra le vie della città, non è difficile ascoltare dichiarazioni di critica sugli impianti di depurazioni e reti fognarie della città. Molti cittadini riconducono la cattiva salute delle acque dei nostri mari al mal funzionamento dei depuratori che non filtrano bene le acque reflue domestiche ed industriali.

I depuratori reggini però, seppur datati e sequestrati (GallicoPellaro, ed altri 12 della provincia reggina sono affidati ad un custode giudiziale) funzionano e anche bene.

Il 19 settembre dello scorso anno il personale della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Reggio Calabria ha proceduto al sequestro preventivo 14 impianti di depurazione di acque reflue comunali ubicati nella provincia di Reggio Calabria.

Avendo il sequestro ad oggetto beni di cui è necessario assicurare la conservazione e la gestione, anche sotto il profilo della cura degli adempimenti necessari per ripristinare la legalità della gestione degli impianti di depurazione, è stato nominato un custode giudiziale con facoltà d’uso, di tutti gli impianti sequestrati.

“Le cause dell’inquinamento delle acque e della non balneabilità sono riconducibili per lo più agli scarichi abusivi – spiega Paolo Brunetti, consigliere delegato ai servizi idrici del Comune di Reggio Calabria – I depuratori, al contrario di quanto si pensi, funzionano, e anche bene”.

Sono tre i depuratori più importanti in città (sui 9 totali), tutti nella costa che depurano le acque degli abitati sub collinari. Quello che depura le acque ed i liquami della zona centrale, Sbarre e Gebbione fino a Santa Caterina, è quello di Ravagnese ed è funzionante. Poi ci sono quelli di Gallico e Pellaro (sequestrati ma funzionanti).

“Proprio in corrispondenza dello scarico del depuratore i primi dati Arpacal di quest’estate ci rassicurano e confermano il miglioramento delle acque. I tre depuratori di Ravagnese, Pellaro e Gallico e che sversano direttamente a mare depurano liquami per un totale di circa 120.000 abitanti. Ci sono poi una serie di depuratori sub collinari come Armo, Paterriti, Cataforio, Concessa, Ortì (mai entrati in funzione) che servono la restante popolazione”.

La Calabria, così come altre regione d’Italia, continua ad sotto procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea la quale ha più volte sanzionato la nostra regione per il mancato adeguamento alla normativa sui sistemi di depurazione. A questo proposito

“C’è un progetto, uno studio di fattibilità fatto dal Comune di Reggio e dai Commissari ad acta di Roma in cui si spiega nel dettaglio come si intende uscire dalla procedura di infrazione della Comunità Europea. Speriamo di pubblicare nel breve termine questo documento in attesa dell’ok dei Commissari. Ci sono 35 milioni di euro di fondi (ex Cipe) interministeriali destinati al miglioramento della depurazione in città. Abbiamo già avuto numerosi incontri informali con i commissari e ci sono ottime speranze. Per uscire fuori dall’infrazione è necessario un intervento risolutivo”.

Il sistema di depurazione dovrà essere migliorato ed ampliato. Con i depuratori attuali però il sistema di depurazione è buono.

“Se non è possibile ancora fare il bagno in via Marina il problema è causato dagli scarichi abusivi. L’aumento della produzione di fanghi adesso conferma il funzionamento dei depuratori. Gli scarti eliminati, da quando c’è l’amministrazione giudiziaria, sono cresciuti notevolmente”.

La depurazione dunque a Reggio funziona. Il bug nel sistema di depurazione sta negli scarichi abusivi. Il compito dell’amministrazione è quello di individuarli uno per uno per salvaguardare e tutelare il nostro mare, prima che sia troppo tardi.