Reggio, Foti e Danisi (Pd): In Regione mani libere e risorse concrete per crisi e ricostruzione

I due esponenti del Partito democratico chiedono alle presidente Santelli risposte su mascherine e posti di terapia intensiva

“La Regione Calabria, dopo mesi di fermo politico ed amministrativo, con ritardi incolmabili, si ritrova a dover discutere direttamente in aula l’approvazione del Bilancio dell’ente”.

A dichiararlo, in una nota congiunta, Tina Foti, (Componente dell’Assemblea Nazionale del Pd con Energia Democratica e consigliere Comunale a Montebello Ionico) e Francesco Danisi (Componente della Segreteria Nazionale dei Giovani Democratici).

“Nonostante le varie richieste poste in essere a vario livello dal Partito Democratico, oggi siamo rimasti ancora inascoltati rispetto al tema delle somme impegnate per la fornitura di mascherine, vista anche l’ordinanza del Presidente Santelli che chiarisce l’obbligo di utilizzo, ed il ruolo di Reggio Calabria rispetto ai fondi stanziati dalla Banca d’Italia per la realizzazione di posti in terapia intensiva per la Calabria, circa 75 unità”.

Foti e Danisi chiedono quindi al Presidente Santelli, mani libere e risorse concrete per affrontare in modo serio ed autorevole la Pandemia immaginando anche un piano di intervento per quella che sarà la fase di ricostruzione.

“La Regione Calabria deve superare quello che è stato negli ultimi dieci anni  – prosegue la Foti -, intanto con un piano operativo che utilizzi gli oltre 2 miliardi di euro di fondi comunitari non spesi e certamente senza istituire nuove poltrone pagate dai Calabresi; finanziando come in altre regioni un’altra sperimentazione e cioè quella dei test rapidi sierologici o immunologici, sia a pazienti che a operatori sanitari, test che non servono in questo momento dell’epidemia – precisano la Foti e Danisi – che però saranno utili nella fase 3 in quanto sono test che funzionano bene nell’individuare gli anticorpi, soprattutto in soggetti quanto più ci si allontani dall’infezione; si porti a compimento una vera e propria riforma del Welfare e si ricostruisca applicandola alla fase del post emergenza la legge regionale sullo Sport”.