Tasso di mortalità alto al Gom? Costarella: "L'analisi è parziale. Da noi pazienti con variante Delta"

Il direttore sanitario del Gom risponde rispetto al tasso di mortalità e alla denuncia presentata dall'infermiera Teresa Bacillieri

Incentrato sul delicato tema della sanità, in particolare a Reggio Calabria, l’ultimo appuntamento di ‘Live Break‘. Ospiti ai nostri microfoni, il direttore sanitario del Gom, Salvatore Costarella e il segretario provinciale della UIL Nuccio Azzarà. 

Carenza del personale all’interno del Gom, denunce di pazienti e operatori sanitari, tasso di mortalità (secondo quanto affermato da Azzarà) particolarmente alto i principali temi affrontati nel corso della diretta.

“Negli ultimi tre mesi, accanto a 400 ricoveri ci sono stati 150 decessi con un tasso di mortalità che tocca quasi il 30% mentre l’indice di mortalità ‘normale’ nazionale è del 7 %”, aveva denunciato Costarella pochi giorni fa.

Ai microfoni di CityNow, nel corso di Live Break, la risposta sull’argomento da parte di Costarella.

“Abbiamo fatto analizzare i dati dai nostri esperti, con specifico riferimento al trimestre 1 ottobre \ 31 dicembre del 2021 e li abbiamo confrontati con i dati nazionali. Il confronto va fatto considerando tutte le variabili, a partire dalla fascia d’età e le patologie pregresse, non si può fare un confronto solo sul dato grezzo dei decessi. Peraltro, l’impennata di contagi, e di conseguenza di decessi, nelle ultime settimane si è verificata in tutta Italia”, le parole del direttore sanitario del Gom.

Sul tasso di mortalità più elevato al Gom rispetto al resto d’Italia, Costarella spiega. “Il dato va ponderato anche sulla popolazione calabrese vaccinata. E’ vero che nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una crescita sul piano delle vaccinazioni, ma la nostra regione era indietro. Inoltre, al Gom abbiamo la maggior parte dei pazienti ricoverati con la variante Delta, che come sappiamo ha una mortalità più alta rispetto ad Omicron”, sottolinea Costarella.

Chi conosce alla perfezione il Gom è certamente Teresa Baccillieri, da ben 42 anni in servizio. Per questo motivo, quanto denunciato dall’infermiera professionale reggina la scorsa settimana è di una gravità assoluta.

“Nelle scorse settimane sono stati affiancati pazienti covid giovani accanto ad un anziano, che purtroppo dal quel momento si è aggravato sino al decesso. Da quel momento, è scoppiato l’inferno. Tutti i pazienti di chirurgia toracica e vascolare hanno contratto il Covid, assieme a diversi colleghi.

“Da circa 5 mesi inoltre sono praticamente l’unica infermiera nel reparto di chirurgia toracica, che ospita 12 pazienti con gravi patologie. Ho lavorato con il massimo sforzo per garantire il miglior servizio in condizioni pessime. Abbiamo dovuto ‘mescolare’ pazienti di toracica e vascolare, alcuni anche nel corridoio addirittura, con oggetti personali per terra. Contano solo i numeri dei ricoveri, non la qualità”, ha denunciato l’infermiera ai nostri microfoni.

Il direttore sanitario del Gom più che rispondere quanto dichiarato dall’infermiera, fa presente che le criticità erano state più volte evidenziate dallo stesso ospedale reggino.

“Più volte abbiamo manifestato le nostre problematiche, grida d’appello riferite soprattutto alla grave mancanza di personale che da anni, prima ancora del Covid, soffriamo al Gom. La situazione straordinaria dovuta alla pandemia ha ovviamente impattato in maniera ancora più negativa sulla gestione della nostra struttura, ma tutto sommato il Gom ha retto bene, senza mai sottrarsi alle necessità dei pazienti.

Appare singolare -le parole di Costarella- che questa denuncia da parte dell’infermiera, seppur condivisibile, non arriva da un reparto Covid. Gli infermieri dei reparti covid sono davvero massacrati e non hanno espresso le stesse lamentele”.