Reggio, il Castello della discordia: i limiti della critica e dei criticati

L'utilizzo del Castello Aragonese, con le giuste accortezze, è senza dubbio un'idea più che buona. Il rischio, a questo punto, è che si compia un passo indietro dopo l'accaduto...

Ed, improvvisamente, anche il Castello Aragonese diventò un problema. In questa calda coda d’estate, a Reggio Calabria, sta montando un vero e proprio caso (politico) su quanto successo lo scorso 20 agosto, inerente una festa di compleanno svolta sulla terrazza superiore dello storico monumento reggino.

I fatti

La deflagrazione mediatica dell’evento nasce, come sempre più spesso accade oggi, sui social network: le foto della terrazza addobbata scatenano la polemica, con l’Amministrazione chiamata a fornire spiegazioni sul come e sul perchè si sia svolta la festa. Il Comune, infatti, ha promosso la concessione del bene comunale per cerimonie ed eventi culturali, ma non di certo per questo tipo di eventi. La richiesta di apertura del Castello, in questa circostanza, era stata promulgata al fine di poter svolgere la  manifestazione “Sguardi al Tramonto”.

Lodi…

Innanzitutto, nell’analizzare quanto successo, va sottolineata la bontà dell’idea di utilizzare e, quindi, vivere il Castello Aragonese. L’uso da parte di privati di tale bene, uno dei simboli di Reggio Calabria, può favorire sicuramente un afflusso – il canone d’affitto – alle asfittiche casse comunali, oltre che dare ulteriore lustro – anche e soprattutto in ottica turistica – ad una delle bellezze – troppo spesso mal sfruttate – della città.

…e perplessità

Clamoroso, però, che chi conceda il Castello non si preoccupi minimamente di vigilare su come esso viene utilizzato, andando a rendersi conto del danno solo a posteriori. La richiesta di risarcimento, alzata ieri a mezzo stampa dal sindaco Falcomatà, rappresenta la classifica ciliegina sulla torta di una vicenda in cui risaltano grosse falle in termini organizzativi di Palazzo San Giorgio. Da notare, tuttavia, che nessuno, in giugno, evidenziò gli altri soprusi compiuti sul Castello: chiaro riferimento, tanto per fare un esempio, è alla nottata precedente la prima prova degli esami di Maturità, in cui proprio sui social network vennero postati video in cui qualche futuro maturando colpiva il monumento con una bottiglia di spumante appena stappato.

A dimostrazione che il primo colpevole, spesso, è proprio il cittadino.

Il limite della critica

Sorprende, quindi, anche la ferocia della critica abbattutasi sulla Giunta comunale. Chiaro, quanto accaduto è di certo alquanto grave, ma appare eccessivo anche il polverone alzatosi. In buona sostanza, perchè, come già detto, l’utilizzo del Castello Aragonese, con i dovuti crismi e le giuste accortezze, è senza dubbio un’idea più che buona.

Il rischio, a questo punto, è che si compia un passo indietro dopo l’accaduto.

Ne conseguirebbe un danno doppio, in una città a cui serve vivere nelle e delle proprie risorse.