Reggio - Oltre 30 operatori Avr senza più stipendio: 'Lasciati a casa, nonostante le rassicurazioni'

Si fa sempre più critica la situazione rifiuti in città tra mancato ritiro e personale dimezzato

Da lunedì 2 novembre, oltre trenta operatori AVR sono senza lavoro.

“Lasciati a casa, nonostante le rassicurazioni, per colpa del Comune che non rispetta i pagamenti”, lamentano diversi ex lavoratori.

Sono esattamente trentadue i dipendenti che si trovano al momento senza più stipendio e che vivono oggi una emergenza nell’emergenza. Il contratto è terminato e non è stato più rinnovato a causa delle condizioni economiche dell’azienda che vanta un credito esorbitante nei confronti del Comune di Reggio Calabria.

Il caos rifiuti in Calabria e nello specifico a Reggio ha portato dunque AVR alla fine del rapporto lavorativo per una buona fetta di operatori. E così, allo stato di paralisi vissuto dalla città nella gestione della raccolta dei rifiuti, si aggiunge la drammatica situazione di trentadue famiglie che oggi si ritrovano senza più entrate.

“La raccolta dei rifiuti in città si fa sempre più difficile e critica a causa del personale AVR dimezzato. Dopo aver dato per 7-8 mesi l’anima durante l’emergenza Covid, in un sistema complicato come quello del porta a porta, adesso i miei colleghi rimangono a casa – spiega il sindacalista Antonello Errante – Esprimo tutta la mia solidarietà come collega e come sindacalista. Perdere un posto di lavoro oggi vuol dire rischiare di non rialzarsi più. L’Avr vanta crediti esorbitanti nei confronti del Comune, speriamo che con il decreto Agosto l’emergenza economica dell’amministrazione comunale possa rientrare. La situazione è critica sia per l’aspetto della raccolta e sia per i lavoratori. E’ una città assediata dai rifiuti e i lavoratori sono continuamente vessati”.