Reggio, turismo ed infrastrutture. Cangemi: 'Non abbiamo da invidiare al resto dell'Italia'

"Dobbiamo prendere consapevolezza di chi siamo e di chi potremmo diventare"

Si è svolto pochi giorni fa l’incontro organizzato da Gioventù Nazionale di Reggio Calabria, moderato dal Coordinatore Provinciale GN-RC, Angelo Costantino, che ha trattato il tema “turismo ed infrastrutture: risorse e prospettive della città metropolitana”, durante il quale hanno relazionato, assieme al Consigliere Comunale e commissario metropolitano FDI, Massimo Ripepi, ed al Consigliere Comunale FDI Luigi Dattola, il componente esecutivo provinciale FDI con delega al turismo Natale Cangemi ed il presidente Assobalneari Giuseppe Nucera. Unanime il pensiero che la visione del turismo da parte dell’amministrazione della città metropolitana sia davvero lontano da ciò che in realtà servirebbe al fine di dare un futuro alla nostra area.

Su questo, lo stesso Cangemi ci tiene a precisare “Ringrazio i ragazzi di Gioventù Nazionale per aver organizzato questo focus e per avermi invitato a relazionare. Dobbiamo entrare nell’ordine di idee che il turismo è fatto di programmazione a lungo termine e che oggi la necessità di guardare lontano è ancora più pressante.  Da tecnico del settore, devo constatare che purtroppo la nostra area Metropolitana non ha una buana brand reputation. Anzi, non è proprio riconoscibile dai potenziali turisti perché non ha un vero e proprio brand. La maggior parte delle persone che arrivano nella provincia di Reggio sono turisti “mordi e fuggi” che pernottano in altre zone e tendono a soffermarsi solo in alcuni posti per fare visite di pochi minuti. 

Reggio Calabria e la sua provincia non sono solo i Bronzi di Riace che certamente devono rimanere all’apice degli attrattori, ma che devono essere accompagnati da altri punti di interesse che insieme possano creare un prodotto completo riconoscibile e fruibile. 

La Costa Viola con le sue spiagge e le sue stupende località, l’Aspromonte con il suo verde rigoglioso e salubre e le sue piste da sci che affacciano sul mare, Reggio Calabria (con il museo; il lungomare; il corso; etc.), i borghi del basso Reggino, la miriade di prodotti eno-gastronomici che rappresentano le nostre eccellenze, ben brandizzati e con un’operazione commerciale mirata, potrebbero fare diventare la nostra provincia la seconda area turistica regionale dopo la Costa degli Dei. 

Non abbiamo nulla da invidiare infatti non solo alle altre zone calabresi, ma a tutte le altre aree delle altre regioni. Dobbiamo prendere consapevolezza di chi siamo e di chi potremmo diventare ed iniziare a lavorare per il nostro futuro. Ciò soprattutto in questo periodo storico che di fatto rappresenta un vero e proprio Reset del settore turistico”.

Con questo ultimo inciso Cangemi si riferisce al Bollettino ENIT n. 6 del 17.07.2020 – monitoraggio delle conseguenze a breve termine della pandemia del Coronavirus sul turismo italiano.

I dati di questo report ci consegnano una fotografia reale del settore all’esito della pandemia che, letti in maniera fredda, sono davvero preoccupanti. Questo studio parte dal raffronto di vari periodi del 2020 con gli stessi del 2019.

Solo per evidenziarne alcuni:

– dal 1° Gennaio 2020 al 12 luglio 2020 si registra un -81% degli arrivi sugli aeroporti italiani;
– per le prenotazioni di voli con arrivo in Italia nel periodo luglio/settembre 2020 si registra un -86,3% (269.870 prenotazioni per la nostra nazione contro le 272.868 della Francia ed 313.224 della Spagna);

Nel complesso la pandemia di coronavirus avrà un impatto significativo sul turismo italiano. Alla luce delle nuove considerazioni generali nell’ambito dello scenario di base, si prevede che il totale dei visitatori (l’aggregato internazionale e nazionale) diminuirà del 44% nel 2020 rispetto all’anno precedente. Ciò equivale a 51 milioni di visitatori. Quindi, si prevede che le notti turistiche totali diminuiranno di 165 milioni e le spese turistiche totali di 67 miliardi di euro. Cifre davvero esorbitanti.

Altro spunto interessante e che richiede un serio approfondimento ed una analisi prospettica è dato dal alcuni indici che sottolineano il calo dei flussi nelle singole aree turistiche nazionali.

Citando il bollettino, “analizzando le destinazioni italiane per tipologia in base alla geografia e alla posizione distinguendo così Montagna, Costiera e Città, ma anche per posizione geografica – Nord, Centro e Sud si evidenzia una variazione guidata quasi interamente da visitatori internazionali (piuttosto che nazionali). Le destinazioni montane identificate sono le meno colpite (-39%), mentre le destinazioni costiere (- 51%) e cittadine (-49%) vedono impatti simili a causa della dipendenza dai viaggi a lungo raggio. Per regione geografica la differenza è molto contenuta, con il Sud leggermente meno influenzato nel 2020 (-45%) rispetto alle regioni del Nord (-47%) e del Centro (-50%)”.

Lo studio ENIT inoltre sottolinea che per tornare ad un dato positivo o comunque vicino ai risultati del 2019 l’Italia dovrà aspettare nella migliore delle ipotesi l’anno 2023.

Sottolinea Cangemi “come si può leggere nel rapporto il Sud Italia, nonostante abbia avuto un impatto con la pandemia molto meno importante rispetto alle altre aree della nostra nazione, si ritrova con una percentuale di calo di turisti simile alle altre aree. Ciò purtroppo è il frutto anche di scelte politiche che hanno portato a non differenziare le aree Italiane a seconda del grado di contagiosità del Virus nelle stesse. 

Soffermandoci invece alla progettualità per la nostra area metropolitana, il bolettino ENIT, oltre ai dati statistici sugli arrivi, fa in calce un’analisi di marketing sui principali social media che sintetizza i trend di reazione di gradimento ed interazione a livello nazionale ed internazionale che interessano l’Italia e le singole Regioni, ed anche qui la Calabria (nel bene e nel male) è poco presente. 

Dobbiamo sovvertire questi dati ed iniziare a lavorare sulla nostra visibilità, facendo aumentare in termini di indicizzazione la presenza della nostra regione e delle nostre località sui maggiori canali web e social. Dobbiamo crearci una reputazione turistica positiva e sfruttare questi anni che servono per rilanciare il turismo nazionale come tempo di rincorsa al fine di posizionarci nel nuovo panorama delle mete di interesse tra le prime a livello nazionale non solo nell’ambito del turismo balneare, ma anche in quello culturale, enogastronomico ed eco-sostenibile”.