Regionali, la carica di Irto: 'Bruni donna straordinaria, Oliverio candidato per dispetto'

"In piazza per parlare di problemi e soluzioni guardando i cittadini negli occhi", le parole di Nicola Irto

Da candidato governatore a (ri) candidato al consiglio regionale, Nicola Irto non perde la determinazione e si dice pronto per la sfida delle urne alle prossime elezioni. Il già presidente del consiglio regionale è sceso in piazza, a Reggio Calabria, per un momento di confronto con i cittadini.

“Oggi abbiamo deciso insieme ad amici e i sostenitori di confrontarci con i cittadini, per affrontare i tanti problemi che esistono, con spirito propositivo e sottolineando il nostro essere alternativi ai populisti e alla destra. Tornare in piazza per noi è un elemento di solidità, parlando negli occhi delle persone, ridando centralità alla politica con la nostra credibilità”.

Irto evidenzia la fondamentale importanza del Recovery Fund, un treno che di rilancio e sviluppo per la Calabria che non passerà nuovamente.

“Occhiuto dovrebbe chiedersi come mai il centrodestra non riesce da mesi di portare una vera riforma sui fondamentali fondi del Pnrr, non si dicano falsità e non si faccia demagogia su un tema così importante. Il punto è spendere bene le risorse del Pnrr sulle tematiche che chiede l’Unione Europea, può rappresentare il Piano Marshall della Calabria. Dopo il 3 e 4 ottobre dobbiamo programmare seriamente su come spendere queste risorse”.

Il consigliere regionale uscente, assicurando come Amalia Bruni sia la scelta giusta per la coalizione di centrosinistra, stuzzica l’ex governatore e nuovamente candidato alla presidenza Mario Oliverio.

“Amalia Bruni è una donna straordinaria, una scienziata della nostra terra, che sarà sicuramente all’altezza della sfida del governo calabrese. La candidatura di Oliverio è un errore politico di una persona che è da 42 anni in questo mondo, mi dispiace lo abbia fatto, è una scelta autoreferenziale fatta per dispetto e la politica non si fa per dispetto.

Il Partito Democratico cosi come è non funziona, non va liberato ma ricostruito. Serve un lavoro dal basso, riaprire le sezioni e tornare a fare parlare il partito con il territorio”.