UE, chiesta revoca immunitá a 5 deputati per il caso Huaweigate. Princi: ‘Non ero presente, nè ancora eletta’

I chiarimenti della deputata reggina sulla richiesta di revoca dell'immunità avanzata alla Presidente Metsola

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La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha riferito che la procura belga ha richiesto la revoca dell’immunità per cinque eurodeputati, nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Huaweigate. Si tratta dei tre esponenti di Forza Italia Fulvio Martusciello, Salvatore De Meo e Giusi Princi, oltre che del bulgaro di Renew Europe, Nikola Minchev, e del socialista maltese Daniel Attard.

Le richieste di revoca dell’immunità, ha precisato Metsola durante la sessione plenaria dell’Europarlamento, sarà ora trasmessa alla commissione per gli Affari giuridici, incaricata di esaminarla. Il caso Huawei è deflagrato lo scorso 13 marzo, con l’arresto di quattro lobbisti legati al colosso cinese delle telecomunicazioni, sospettati di aver cercato di corrompere una quindicina tra ex ed attuali eurodeputati per orientare le politiche europee a favore del colosso cinese.

Il blitz ha toccato anche il cuore del Parlamento europeo: durante una serie di perquisizioni nei locali della sede dell’istituzione Ue a Bruxelles, gli inquirenti belgi avevano messo temporaneamente sotto sequestro gli uffici di due assistenti parlamentari riconducibili a Forza Italia, sigilli poi rimossi dopo gli accertamenti. Fino a oggi tuttavia nessun eurodeputato risultava formalmente coinvolto.

Figura centrale dell’inchiesta è l’italo-belga, Valerio Ottati, responsabile degli affari europei di Huawei, ritenuto il regista del presunto sistema di tangenti, regalie e rimborsi illeciti. Nella rete degli inquirenti era poi finita anche una collaboratrice di Martusciello, Lucia Simeone, fermata il 20 marzo nel casertano in esecuzione di un mandato d’arresto europeo per associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione. Mandato revocato quattro settimane più tardi: Simeone ha accettato di collaborare con la magistratura belga, fornendo elementi ritenuti utili per lo sviluppo dell’inchiesta.

“Mi viene contestato di aver partecipato ad un incontro a Bruxelles in data 25 giugno 2024, non dichiarato al Parlamento europeo, incontro al quale io non ho assolutamente partecipato in quanto mi trovavo a Reggio Calabria alla recita di fine anno scolastico della mia bambina, come si evince dalle copiose prove documentali a supporto”, scrive in una nota l’eurodeputata di Forza Italia Giusi Princi.

“Peraltro evidenzio che nella stessa data non ricoprivo ancora il ruolo di parlamentare europeo essendo stata proclamata solo in data 3 luglio 2024”, sottolinea. “Attraverso i miei legali ho dato tempestivamente notizia alle autorità competenti della mia totale e documentata estraneità al fatto contestato: avendo piena fiducia nella giustizia, confido quindi che venga al più presto chiarito questo evidente errore di persona”, dichiara ancora la forzista.

Fonte: ANSA