Miramare, riecco Falcomatà: il motivo che ha portato all'assoluzione

I giudici della Corte Suprema di Cassazione assolvono tutti. Il reato contestato non è stato commesso

Per comprendere esattamente tutti i motivi che hanno portato all’assoluzione di Giuseppe Falcomatà e di tutti gli altri imputati nel processo Miramare, concluso al suo terzo grado di giudizio, è necessario attendere le motivazioni.

La curiosità è tanta ed è importante comprendere cosa ha portato i giudici supremi ad assolvere tutti, nessuno escluso.

Una cosa è certa. Nessuno ha commesso l’abuso d’ufficio, né tantomeno un tentativo di reato. E così vengono annullate tutte le condanne.

“Annulla senza rinvio la sentenza impugnata nei confronti di tutti i ricorrenti ai sensi dell’art. 56, comma terzo. Cod. Pen”.

Questo la decisione della Sesta Sezione. Questo il motivo che ha portato all’assoluzione di tutti gli imputati ed al conseguente rientro a Palazzo San Giorgio del sindaco e degli altri consiglieri comunali ‘ex’ sospesi.

Le sensazioni erano già buone al termine dell’udienza rispetto ad un esito positivo poichè lo stesso procuratore generale Roberto Aniello aveva chiesto l’annullamento della condanna perchè il reato era prescritto.

Nessuno però si aspettava un esito ancora più favorevole. La Corte di Cassazione è andata oltre la prescrizione entrando nel merito del processo, analizzando i fatti assolvendo tutti perchè il reato non è stato commesso, consumato né tentato.

La sentenza ha quindi certificato la ‘desistenza volontaria’ degli imputati rendendo i fatti non punibili.

Il verdetto di ieri non può che portare ad un’amara riflessione perchè se l’esito del terzo grado di giudizio è quello dell’assoluzione, allora forse il processo, non sarebbe mai dovuto iniziare.