Caos rifiuti, l’assessore Brunetti detta i tempi della normalizzazione aspettando la discarica di Melicuccà

“La situazione non è rosea, torneranno i cassonetti”. Saranno almeno tre le Isole ecologiche fisse in città

Ambiente, ciclo integrato dei rifiuti, depurazione, verde pubblico, dismissione amianto e Polizia Municipale. Sono le deleghe che dovrà gestire il neo assessore Paolo Brunetti che ha portato Italia viva nella giunta di Giuseppe Falcomatà. L’ex delegato ai servizi idrici nell’immediato del conferimento dell’incarico da parte del primo cittadino si era detto orgoglioso di far parte dell’esecutivo, conscio del fatto che le deleghe assegnategli sono di grande responsabilità che nel politichese si coniuga con la parola fiducia.

Neanche il tempo di essere nominato che Brunetti ha dovuto scontrarsi con l’amara realtà di un’emergenza rifiuti che non sembra avere fine. Lo stesso assessore, ospite della seconda diretta di CityNow dedicata ai nuovi assessori comunali, ammette che l’esasperazione dei cittadini è legittima – “basta girare in città per vedere una situazione vergognosa” dice – ma con la stessa convinzione afferma di non essere affatto d’accordo con alcuni atti di protesta eclatanti come quello di appiccare il fuoco ai rifiuti abbandonati in strada. Non foss’altro perché cambiano le procedure di bonifica dei luoghi. Insomma, una cosa è ripulire un’area dai rifiuti indifferenziati, altra cosa è bonificarla dopo un rogo che sprigiona diossina e altri agenti tossici, che a livello di catalogazione cambiano proprio la natura dell’intervento occorrente.

“La situazione non è rosea. Bisognerà aspettare ancora qualche giorno per poter cominciare a ripulire la città dai rifiuti. Le motivazioni sono molteplici, prima su tutte l’impossibilità di utilizzare il Termovalorizzatore di Gioia Tauro che è fermo per manutenzione; ma poi c’è da considerare l’incendio che ha colpito la discarica di Siderno, e anche Sambatello che ha problemi di smaltimento degli scarti. Insomma dalla possibilità che aveva Reggio Calabria di smaltire 120 – 130 tonnellate di rifiuto indifferenziato al giorno, oggi siamo nelle condizioni di smaltirne soltanto 50 che, tra l’altro, devono andare in Puglia”.

Insomma si sconta lo scotto di un surplus giornaliero di circa 80 tonnellate di rifiuti sparse per le vie della città. Il tutto nonostante le rassicurazioni che arrivano dall’ingegnere Pietro Foti, Dirigente Settore Ambiente della Città Metropolitana, che ha dato assicurazione che da lunedì si potrà cominciare a smaltire un certo quantitativo a Sambatello.

A quando la svolta Melicucca?

In questo quadro desolante di emergenza continua cresce l’attesa nella popolazione dopo le parole del sindaco Falcomatà che aveva individuato tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre la fine dei lavori che si stanno svolgendo nella discarica di Melicuccà.

Paolo Brunetti che ha incontrato proprio in mattinata il dirigente Foti ha parlato anche di questo:
“I lavori stanno procedendo e una volta completati andranno fatti i collaudi e concesse le autorizzazioni. Il tutto dovrebbe completarsi entro il mese di novembre e questo dovrebbe darci un sospiro di sollievo perché la discarica sarà destinata al solo comprensorio di Reggio Calabria. Nei prossimi giorni abbiamo comunque programmato un sopralluogo in discarica per capire a che punto sono i lavori, e i tempi dovrebbero essere quelli, e cioè tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. Non sono abituato a fare annunci, aspetto sempre di vederle realizzate le cose. Ma è chiaro che possono esserci molteplici problemi che bloccano i lavori, come il maltempo di questi giorni. Ma poi ci sarà la fase di completamento dei servizi l’allaccio dell’acqua agli uffici, il completamento degli scarichi, insomma dettagli la cui realizzazione, per avere completa la discarica, faranno trascorrere presumibilmente un altro mesetto”.

Raccolta e smaltimento al bivio

“Chi c’era prima di me ha fatto un lavoro immane”. Non si stanca di ripeterlo il neo assessore che da qualche giorno è già entrato nel vivo dell’emergenza dovendo fare i conti con l’insoddisfazione della cittadinanza:
“È un po’ antipatico, in questi giorni, ricevere la Tari a casa, quando poi ci affacciamo dal balcone e vediamo il delirio di rifiuti nelle strade. Però le tasse vanno pagate per ricevere un servizio anche se in questo caso non è eccellente. Ma non si possono addebitare tutte le colpe al Comune di Reggio Calabria. Il problema se si vuole affrontare seriamente lo affrontiamo ricordando che i problemi sono iniziati con la chiusura delle discariche private da parte della Regione. Ma a questo si è aggiunto l’accumulo dei rifiuti, il rallentamento del passaggio delle deleghe alla Città metropolitana. Io non sono abituato a cercare colpevoli, ma sono abituato a trovare soluzione se ne sono capace e se è possibile. Dico che va messo un punto a quello che è successo prima. Ora ci tocca trovare una soluzione definitiva. Che passa dalla rivisitazione della raccolta dei rifiuti in città”.

Brunetti confida che si sta lavorando alacremente a Palazzo San Giorgio, per il passaggio dal sistema porta a porta ad un sistema misto che prevederà dei cassonetti stradali. L’interlocuzione costante e continua con il Conai dovrebbe aiutare a completare questo percorso in tempi non biblici. L’obiettivo è trovare la soluzione il più possibile adattabile alla città di Reggio Calabria.

“Proprio ieri abbiamo avuto una riunione, ci riaggiorneremo venerdì e lunedì per definire alcuni aspetti di questo progetto che avrà una raccolta mista con cosiddetti cassonetti intelligenti in strada – stiamo ragionando su quale rifiuto mettere sui cassonetti stradali e quale continuare col porta a porta -, in più si sta ragionando sulla progettazione delle nuove isole ecologiche in città. Partendo da quella esistente a Reggio Campi, a breve dovrebbero cominciare i lavori per quella prevista nella zona di Ravagnese, e si sta valutando l’ipotesi di realizzarne un’altra, fissa, nella zona nord della città. Si sta anche valutando l’ipotesi di fare, e qui si ritorna al passato, le isole ecologiche itineranti con cassoni scarrabili per raccogliere i cosiddetti rifiuti ingombranti”.

Brunetti parla di ‘passo in avanti’ che però non perde di vista quanto di buono raggiunto quando il porta a porta funzionava, e cioè una percentuale di raccolta differenziata che si aggirava al 57%.

“Ma se poi non c’è come smaltire l’indifferenziato, con i camion pieni che non possono svuotarsi e quindi passare nelle case dei reggini per i rifiuti di altra natura, è chiaro che anche il differenziato diventa indifferenziato perché si mischia con tutte le altre risultanze del non raccolto dei giorni precedenti”.

L’altra novità riguarda l’inaugurazione di un sistema premiante: “Ci sarà una concezione diversa del riciclo all’insegna del ‘chi più ricicla meno paga’, un sistema premiante che con i cassonetti intelligenti si potrebbe attivare già da subito”.

L’assessore però frena, chiarendo che soprattutto sulla tempistica si tratta di ipotesi ancora al vaglio del gruppo di lavoro del Comune.