Riforma della giustizia, Gratteri: 'Non si poteva immaginare di peggio'

Il Procuratore di Catanzaro ha espresso la sua opinione, non esattamente favorevole, sulla riforma della Giustizia che, nei prossimi giorni, arriverà in Parlamento

Giovedì 8 luglio 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità gli emendamenti governativi al disegno di legge recante “delega al Governo per l’efficienza del processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le corti d’appello” (A.C. 2435) proposti dal Ministro della giustizia, Marta Cartabia. Ma cosa ne pensa di questa riforma della giustizia Nicola Gratteri? Il Procuratore di Catanzaro lo ha spiegato, in poche parole, durante la presentazione del suo ultimo libro a Reggio Calabria.

La riforma della giustizia

Il testo sarà discusso in Parlamento il 23 luglio.

Al centro del dibattito ci sono: i tempi delle indagini; prescrizione; la delega giustizia riparativa; la richiesta di rinvio a giudizio; ricorsi in appello; criteri di priorità; digitalizzazione; delega a Governo su misure alternative; diritti dell’uomo.

Gratteri: “Così, sarà un disastro”

Nel corso della presentazione di “Non chiamateli eroi” a Reggio Calabria, Gratteri interpellato sulla riforma della giustizia “passata” solamente qualche giorno fa al Cdm, ha espresso la sua opinione in merito:

“Non si poteva immaginare di peggio”.

Parole affilate come lame che, dette da un uomo che sulla giustizia ha improntato la sua intera esistenza, non possono non pesare.

“Questa riforma vorrà dire che il 50% dei processi verrà spazzato via e si fermerà tutto in appello. A questo punto immagino le migliaia di parti offese, le persone che hanno subito danni, tutti quelli che hanno perso una persona cara, se mai avranno i processi. Cosi come scritta, se non si avrà il coraggio di modificare le norme in parlamento, sarà un disastro”.