Dall'Ucraina a Reggio, la 'nuova vita' dei rifugiati. Delfino: 'Lavoriamo sull'inclusività'

I bambini potranno andare a scuola ed il Comune è al lavoro per trovare beni confiscati alla 'ndrangheta da destinare all'accoglienza

Mentre la guerra infuria fra le strade dell’Ucraina e i paesi di tutto il mondo fanno rete per proteggere il Paese dagli attacchi della Russia, anche Reggio Calabria si rimbocca le maniche per aiutare il popolo in fuga. A fare il resoconto delle attività intraprese nella città dello Stretto, ai microfoni di CityNow, è stato l’assessore al welfare Demetrio Delfino.

Dall’Ucraina a Reggio Calabria: la ‘nuova vita’ dei rifugiati

“In queste settimane – ha spiegato il delegato della Giunta Brunetti – c’è una sorta di scambio di informazioni tra Prefettura, Comune e associazioni che sono al momento impegnate nell’emergenza”.

Delfino, che a più riprese, durante l’ultimo appuntamento di Live Break, ha sottolineato la gravita della situazione vissuta in Ucraina, ha fornito le informazioni generali necessarie a chi, in questi giorni, scappando dalla guerra arriva a Reggio.

“La prima cosa da fare è presentarsi presso l’ufficio immigrazione della Questura per comunicare il domicilio presso cui si viene ospitati. In queste prime settimane abbiamo registrato numerosi ricongiungimenti familiari, ma siamo consapevoli che, prossimamente, arriveranno tante altre persone che non hanno amici o parenti in città”.

Per tale motivo, l’amministrazione in sinergia con la Prefettura, si sta occupando di censire i beni confiscati alla ‘ndrangheta per stilare una lista delle strutture in grado di ospitare i profughi nell’immediato, senza interventi di manutenzione straordinaria. Delfino, inoltre, ha ricordato la presenza dello SPRAR comunale, che al momento aiuta alcune famiglie nigeriane, ma che è pronto ad aprire le sue porte a chi è in fuga dalla guerra.

“Voglio rivolgere un appello a tutta la città. In questo momento abbiamo abbastanza vestiario e generi alimentari, ciò che invece manca sono i farmaci. Se volete donare, quindi, pensate per prima cosa alle medicine. La risposta dei reggini è stata eccezionale e, per questo, mi sento di ringraziare tutti per l’innato senso di solidarietà che da sempre ci caratterizza, soprattutto nei momenti di grande difficoltà”.

Bambini a scuola per un pizzico di normalità

Accogliere al meglio il popolo ucraino non è l’unico scopo del settore welfare, che lavora alacremente anche sul fronte dell’inclusività:

“Dopo l’autodenuncia in Questura – ha spiegato ancora Delfino – basta fare richiesta al dirigente scolastico per iscrivere i bambini rifugiati a scuola. Con la delibera n.60 del 9 marzo, inoltre, l’amministrazione comunale ha provveduto anche a fornire gratuitamente il servizio mensa e trasporto a scuola per tutti i bambini che arrivano dall’Ucraina.

Il settore welfare, inoltre, sta verificando se con l’utilizzo dell’8×1000 sia possibile potenziare sia l’accoglienza che l’inclusione. Queste persone rimarranno con noi per molto tempo ed hanno bisogno di essere integrate nella società. Stiamo cercando di capire come possiamo essere loro utili”.