Guerra in Ucraina, Zelensky: "Ogni giorno è un 11 settembre". Speranze di compromesso

L’offensiva russa in Ucraina prosegue con una serie di attacchi a Kiev e a Odessa, dove i russi hanno bombardato e poi attaccato

Gli occhi del mondo sono puntati sul nuovo tavolo di trattativa fra Russia e Ucraina, previsto per oggi, nella speranza di un compromesso che porti ad una tregua.

I margini per un successo restano ancora molto limitati, ma il Financial Times anticipa una bozza di piano di pace in 15 punti che include la rinuncia da parte dell’Ucraina alla Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi, in cambio di protezione da alleati quali Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia.

Le parole di Putin e Zelensky

Prosegue intanto l’attività militare sul campo, mentre il presidente ucraino Zelensky e quello russo Putin hanno fatto sentire con forza la propria voce a sostegno delle rispettive posizioni. Zelensky è intervenuto in videoconferenza al Congresso Usa, ribadendo le richieste di un maggiore coinvolgimento dell’Occidente nel conflitto. “Kiev è vittima dei bombardamenti dei russi tutti i giorni, ma noi non molliamo, come tutte le altre città”, ha detto sottolineando che il suo Paese “vive l’11 settembre da tre settimane”.

L’Occidente sta cercando di “cancellare la Russia”. E’ quanto è tornato a denunciare il presidente russo Vladimir Putin, secondo il quale i tentativi dell’Occidente di dominare a livello globale “stanno arrivando alla fine”. “L’obiettivo della Russia non è occupare l’Ucraina”, ha detto riferendosi alla guerra in corso da 3 settimane, da quando è scattata l’invasione russa del paese confinante.

L’operazione militare russa in Ucraina “è un successo“, ha detto il presidente, affermando che non permetterà mai all’Ucraina di diventare “un trampolino di lancio” per minacciare la Russia. “Il popolo russo sarà in grado di distinguere i patrioti dai traditori”

Prosegue il conflitto

Nelle prime ore del mattino, Mariupol è stata attaccata anche dal mare di Azov, riferisce Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della cittadina ucraina, precisando che gli attacchi delle navi da guerra vanno ad aggiungersi ai raid aerei.

“I primi missili – spiega – sono stati lanciati da una nave vicino a Bilosaraiska Kosa, verso la città”. L’ospedale regionale di Mariupol, inoltre, è sempre occupato dalle forze russe “che costringono i medici a curare i loro feriti” e “usano anche i pazienti come scudo contro i tentativi di riprendere il controllo del nosocomio da parte dei nostri soldati”.

Anche la seconda città più grande dell’Ucraina, Kharkiv, è stata attaccata durante la notte, con due morti confermati e due edifici residenziali distrutti, riferisce The Guardian. Anche una scuola è stata attaccata intorno alle 3 del mattino, una parte dell’edificio è stata distrutta.

Le navi russe presenti nel mar Nero hanno iniziato a bombardare le coste vicino alla città di Odessa, la terza più grande dell’Ucraina e principale porto del paese. Sono stati sparati razzi e colpi di artiglieria, informa sui social Anton Gerashchenko, Consigliere del Ministro degli Affari Interni dell’Ucraina. Esplosioni sentite nella notte alla periferia di Kiev.

fonte: ansa.it