Rinascita-Scott, tutti a giudizio. L'impianto accusatorio regge

La prima udienza al maxi processo su mafia politica e affari, fissata nella nuova aula bunker di Lamezia il prossimo 13 gennaio

Finiscono a processo tutti i 355 imputati. Il Gup Claudio Paris ha mandato tutti gli imputati della maxi indagine Rinascita Scott a processo, accogliendo le richieste della distrettuale antimafia di Catanzaro.

RINASCITA SCOTT: IMPIANTO ACCUSATORIO REGGE

Regge quindi a questa prima fase, l’impianto accusatorio di una delle indagini più importanti alle mafie operative nel vibonese; un procedimento gigantesco che ricorda per numeri di indagati e capi d’imputazione, come ha sottolineato più volte il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, il primo grande processo a Cosa Nostra siciliana.

Estorsioni, violenze, riciclaggio, appalti pubblici: nelle 250 pagine che sono servite agli inquirenti solo per fissare su carta tutti gli episodi delittuosi (circa 400) su cui si è indagato, c’è tutto il campionario degli orrori legato alle grandi consorteria di ndrangheta, colletti bianchi e collusioni con la politica compresi.

Nel processo infatti sono finiti esponenti politici di primo piano come l’avvocato e ex parlamentare Giancarlo Pittelli, gli ex assessori regionali Luigi Incarnato e Nicola Adamo e gli ex sindaci di Nicotera e Pizzo, Salvatore Rizzo e Gianluca Callipo. E poi avvocati, commercialisti, imprenditori e pezzi importanti della pubblica amministrazione: tutti coinvolti, sostengono gli inquirenti, in un giro d’affari vorticoso gestito dalle famiglie di ‘ndrangheta della provincia di Vibo.

PRIMA UDIENZA

E così, dopo più di un mese di udienze preliminari tenute nell’aula bunker del carcere romano di Rebibbia per mancanza di un aula adeguata a contenere tutti gli indagati nel distretto di Catanzaro, il maxi procedimento prenderà il via, davanti al tribunale di Vibo Valantia, il prossimo 13 gennaio nell’aula bunker creata ad hoc nell’area industriale di Lamezia che attende di essere completata nei prossimi giorni. Il procedimento per gli 89 indagati che hanno chiesto di essere giudicati con la formula del rito abbreviato (formula che prevede lo sconto di un terzo della pena) prenderà invece il via il prossimo 27 gennaio.

«Questa indagine è una pietra angolare nella conoscenza della ‘ndrangheta e di questa nuova frontiera del crimine – aveva dichiarato il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri a margine della prima udienza preliminare – in questo procedimento c’è un’altissima percentuale di colletti bianchi e di quella che si definisce zona grigia, fatta di molti professionisti e uomini dello Stato infedeli che hanno consentito a questa mafia di pastori, caproni e gente rozza, con la forza della violenza e dei soldi della droga, di entrare mani e piedi nella pubblica amministrazione e nella gestione della cosa pubblica».