Condannato per diffamazione, Ripepi: 'Io innocente. Tornassi indietro lo rifarei'

Il consigliere ritiene la condanna una sentenza ad orologeria in vista della prossima tornata elettorale europea, che lo vede candidato al fianco di Bandecchi

“Cose trite e ritrite… Vinceremo lo stesso!”. È il post attraverso il quale il consigliere comunale Massimo Ripepi promette di far luce sulla sentenza del processo che lo vede imputato per diffamazione aggravata e danno di immagine nei confronti di una dottoressa frequentante la comunità “Pace”.

Per il giudice il verdetto è: colpevole. Ripepi dovrà pagare una pena pecuniaria di 600 euro ed il risarcimento dei danni subiti dalla parte offesa, che saranno quantificati dal Tribunale civile.

Ripepi sulla condanna per diffamazione e danno di immagine

“Io sono un innocente ed ho fiducia nella magistratura. Nonostante l’esito del primo grado, io sono convinto di non avere sbagliato, se potessi tornare indietro rifarei la stessa cosa per difendere la mia meravigliosa comunità”.

Sono queste le parole del candidato alle prossime elezioni europee con Alternativa Popolare. L’esponente politico, che nei mesi scorsi ha dato vita al movimento Rivoluzione Rheggio, come solito fare, ha esposto la propria opinione nel corso di una diretta serale sulla sua pagina Facebook.

“Avete visto sui giornali di oggi – ha esordito – la notizia della mia condanna in primo grado. A tal proposito volevo dirvi questo: la notizia è la stessa del 2018, quando per un decreto penale di condanna, in piena campagna elettorale io ero stato condannato senza neanche fare le udienze. La notizia è uscita 7 mesi dopo, in piena campagna con Fratelli d’Italia. Io ho impugnato la sentenza. Perché lo ricordo, ci sono tre gradi di giudizio e, fino all’ultimo, c’è la presunzione di innocenza”.

Ripepi non le manda a dire agli avversari, definiti dal consigliere comunale “topi di fogna“:

“Adesso stanno uscendo i topi di fogna, coloro i quali mi vogliono distruggere. Quelli che non vedono l’ora di beccare un mio errore per uccidere e bloccare il mio progetto. A questi dico “mettetevi l’anima in pace”. Noi vinceremo lo stesso, vincerà Rivoluzione Rheggio, vincerà Alternativa Popolare”.

Il sostegno incondizionato di Bandecchi

“Io voglio ringraziare Gesù – ha detto ancora Massimo Ripepi – che mi ha fatto incontrare la persona giusta per fare politica. Stefano Bandecchi è una persona vera, che ha a cuore la giustizia e la verità. Ad oggi posso confermarvi che sono felice di aver scelto lui e lui di aver scelto me. Dinanzi alla notizia che oggi viene ripetuta, visto che si tratta della stessa cosa di anni fa, tutti i giornali escono durante la campagna elettorale.

Io – ha ribadito – sono sempre stato un garantista convinto, non mi avete mai visto attaccare nessuno, neanche con sentenza di terzo grado”.

Il candidato alle europee, nel giorno in cui torna ad esplodere il caso di Maria Romeo – che Ripepi aveva definito “capo di Satana”, “strumento nelle mani del diavolo”, “killer di anime”, “jazebel”, “donna falsa e pericolosissima” e “donna mandata dal diavolo per assassinare le anime” – mostra che l’appoggio del sindaco di Terni non è venuto meno, in seguito alla notizia della condanna:

“Voglio dire a Massimo Ripepi – aveva detto qualche settimana fa il primo cittadino – che con me deve stare sereno. Io sarò al suo fianco fino all’ultimo dei suoi giorni perché credo in lui e credo in Reggio”.

Parole che, ieri, hanno trovato conferma in un video postato sulla pagina Instagram di Bandecchi:

“Ripepi, il nostro candidato al Sud, di Reggio Calabria, viene attaccato brutalmente. Di lui, su tutti i giornali, vengono dette mostruosità. Per me Ripepi è una grande persona e sono convinto che con più gente come lui, l’Italia cambierebbe. Non come gli scappati di casa che hanno voluto comandare ed ora hanno molta strizza”.