Rischio terremoto sullo Stretto? L'intervento del geologo Aliperta a CityNow

Si susseguono in queste settimane eventi legati alla prevenzione con esercitazioni e prove di evacuazione. Quale il pericolo?

La Calabria è la regione d’Italia con il più alto rischio sismico.

Nel 2021 è stata confermata la media di 44 terremoti al giorno localizzati dalle Sale di Sorveglianza operative h24 dell’INGV. In sostanza quasi 1 terremoto ogni 30 minuti.

In queste settimane, torna a farsi sentire il tema della prevenzione dei terremoti con eventi, appuntamenti e simulazioni all’interno degli istituti scolastici.

Due settimane fa circa la Cittadella regionale ha ospitato un convegno dal titolo “Rischio sismico in Calabria, valutazione e prevenzione”, in questi giorni si stanno organizzando diversi appuntamenti ed il prossimo weekend, dal 4 al 6 novembre, si terrà una tre giorni dedicata proprio alle esercitazioni di simulazione di terremoti e tsunami.

“Le scuole hanno l’obbligo di effettuare le prove di evacuazione in caso di terremoto. E’ bene che si facciano perchè non dimentichiamo che il nostro territorio è ad elevato rischio sismico. E’ bene che i ragazzi conoscano cosa si deve fare in caso di evento sismico. Ma il fatto che si facciano le prove di evacuazione nelle scuole non significa che il sisma debba accadere a stretto giro”.

Ai nostri microfoni interviene l’esperto, il geologo dott. Alfonso Aliperta. Gli studi fatti recentemente dimostrano come il nostro territorio ha sì una sismicità diffusa con picchi anche forti che però avvengono in modo molto dilatato nel tempo.

“Non abbiamo casi di terremoti forti con frequenza di 10, 20 o 30 anni di magnitudo elevatissime. Nel caso del terremoto del 1908 (7.1. Mw) si ipotizza un ‘tempo di ritorno’ di 1500 anni e dunque stiamo parlando di tempi lunghissimi – spiega il dott. Aliperta – Ciò nonostante nel nostro territorio si verificano più frequentemente terremoti di magnitudo 5.0. o 6.0. e dunque le esercitazioni vanno fatte ogni anno soprattutto all’interno delle scuole, spesso non all’avanguardia dal punto di vista sismico nonchè luoghi sensibili”.

Accanto alle simulazioni nelle scuole il prossimo 4 novembre si terrà un evento in riva allo Stretto che prevede una serie di attività organizzato dalla Protezione Civile nazionale e che riguarda la simulazione di un evento sismico 6.0. Mw e di maremoto.

“Sono eventi che potrebbero teoricamente riverificarsi ed è bene oleare la macchina del soccorso e sapere come muoversi in caso di terremoto”.

Tornando alle esercitazioni all’interno delle scuole, le prove dovrebbero essere fatte ogni anno. Si tratta di un ottimo strumento per testare le procedure da seguire in caso di pericolo. e lo prevede il DM 10/03/1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”. Le prove di evacuazione a scuola, oltre a essere un obbligo normativo, sono dunque un ottimo strumento per testare le procedure da seguire in caso di pericolo e prendere dimestichezza con le misure di sicurezza contenute nel piano di emergenza.

“Dobbiamo pensare che l’area in cui viviamo è particolarmente attenzionata perchè oltre al rischio sismico che ricade nell’area, tra Reggio e Messina si trova un agglomerato di quasi 500 mila abitanti e quindi è un’area fortemente abitata e popolata. I terremoti, ricordiamo non si possono prevedere. Si può solo fare un’analisi statistica probabilistica su quelle che sono le aree su cui possono verificarsi eventi sismici”.

Niente allarmismi dunque tra le famiglie, negli ambienti lavorativi e all’interno degli ambienti scolastici.

“Non mi sento di allarmare i cittadini. Il pericolo rimane invariato. E’ necessario però conoscere le principali regole in caso di terremoto perchè, lo ripeto – conclude il geologo Aliperta – la nostra zona è fortemente attenzionata e non bisogna mai dimenticarlo”.