La Reggina impatta a Lecce, sfuma il sogno playoff

La reggina ha il merito di averci provato fino all’ultimo. Lascia un sacco di rimpianti per quel sogno sfiorato

Peccato. Il sogno playoff si infrange sul pareggio del Via del Mare, dopo una partita per lunghi tratti bellissima e giocata sul filo dei nervi col pensiero orientato inevitabilmente verso i risultati degli altri campi. A 90 minuti da termine, con tre squadre davanti per un unico posto e con tre punti da recuperare, resta il rimpianto per una partita che con un po’ di fortuna in più si poteva portare a casa. Tante le occasioni create, tanti lampi di genio (bentornato Menez, bentornato Bellomo) tanti i rimpianti per una stagione dai due volti che, a stadi aperti avrebbe recitato, forse, un altro copione.

Lecce-Reggina: la cronaca della partita

Il primo tempo

Bellissimo il primo tempo: veloce, imprevedibile, pieno di errori grossolani e grandi giocate. Lecce e Reggina lottano per andare in serie A (i primi dalla porta principale, gli amaranto attraverso il sogno playoff) e si prendono a pallonate già dai primi minuti. Non passano neanche 7 minuti che la Reggina passa con il sinistro delicato di Edera messo in moto da una grande giocata di Bellomo. Il Lecce però non si tira indietro: ci prova prima con Coda poi piazza l’uno due micidiale in una manciata di minuti. Edera si fa male mettendo male il ginocchio e viene portato fuori in barella mentre in campo le cose precipitano. Entrambi belli i gol dell’attaccante giallorosso (il primo di testa dopo un assist geniale di Mancosu, il secondo in ribattuta dopo una corta respinta di Nicolas) entrambi favoriti da una dormita generale della coppia di centrali amaranto. Poi la partita cambia di nuovo, il centrocampo amaranto si sistema (si fa male anche Rivas e l’ingresso di Bianchi sembra dare maggiore spessore alla mediana) e la Reggina guadagna metri con ripartenze da capogiri. Il gol è nell’aria e puntualmente arriva con la migliore giocata della stagione di Okonkwo che favorisce il gol, splendido, di Montalto. La “sbucciata” di Bellomo sul finire del tempo lascia tutti increduli.

Il secondo tempo

Il secondo tempo scorre sulla falsa riga del primo, entra Menez che un po’ si mangia il raddoppio, un po’ illumina come solo uno con la sua classe sa fare. Entra anche il Tanque Denis (buona la sua partita) ma il risultato non cambia. La reggina ha il merito di averci provato fino all’ultimo. Lascia un sacco di rimpianti per quel sogno sfiorato dopo gli anni bui dei dilettanti e della terza serie. Sembra poco, invece è un cambio di mentalità che non può che far guardare al futuro con ottimismo.