Gaffe Occhiuto su da Vinci, Cozzupoli: 'Bene robotica in Calabria. A Reggio arrivò nel 2016'

"Ben venga la robotica in medicina in tutta la Regione - ha sottolineato il medico reggino. L'importante è fornire ai calabresi la miglior sanità possibile"

Il da Vinci è il più evoluto sistema robotico per la chirurgia mininvasiva. Tutte le Regioni d’Italia sono dotate, da tempo, di questa attrezzatura all’interno delle aziende ospedaliere, mentre in Calabria, è arrivato solo “recentemente”.

Per il Presidente Occhiuto, la giornata storica sarebbe quella odierna, con l’inaugurazione del robot presso l’ospedale Annunziata di Cosenza, se non fosse che, la medesima tecnologia, è già presente al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria dal 2016.

Gaffe di Occhiuto sul Robot da Vinci

“Finora chi doveva subire un intervento alla prostata era costretto ad andare fuori dalla Calabria – ha dichiarato il Governatore – proprio perché il nostro sistema sanitario era sprovvisto di questo robot che ormai è ordinariamente utilizzato sia per questo tipo di interventi ma anche per altri che riguardano, ad esempio, la chirurgia toracica, oncologica o ginecologica”.

L’informazione è vera solo in parte. Da Vinci, infatti, impiegato inizialmente nell’ambito dell’urologia, è stato poi utilizzato anche in altri reparti, scoprendone così lo sconfinato potenziale. È falso, invece, affermare che chi doveva affrontare un intervento alla prostata era costretto ad andar via dalla Calabria “perché il sistema sanitario regionale non era provvisto di questa particolare tecnologia”. 

A confermarlo, ai microfoni di CityNow, è stato il dott. Pietro Cozzupoli, per lungo tempo Primario del Reparto di Urologia del GOM di Reggio Calabria, che ha condotto una vera e propria crociata per portare da Vinci in riva allo Stretto e mostrare a colleghi e pazienti il valore aggiunto della robotica in campo medico.

Cozzupoli: “A Reggio la robotica in medicina è realtà già dal 2016”

“Nel 2016 sono riuscito a fare acquistare il Robot da Vinci, un vero e proprio successo sin dal primo anno di utilizzo – ha spiegato il medico, oggi in pensione – quando l’ospedale di Reggio ha registrato il record nazionale con oltre 100 interventi effettuati”.

Un trend positivo che si è mantenuto anche negli anni a venire, con importanti novità:

“Inizialmente, le operazioni effettuate con il robot comprendevano, per l’80%, interventi di urologia e tutti i casi oncologici del medesimo reparto. Con il tempo, invece, da Vinci ha iniziato ad essere implementato anche in altri settori, come ad esempio, chirurgia“.

L’eccellenza, dunque, celebrata, oggi, presso l’azienda ospedaliera cosentina, è si una buona notizia per tutti i malati calabresi ma, al contempo, non è di certo possibile parlare di primato. Una gaffe per il Presidente, sottolineata immediatamente dal sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà, che pesa ancor di più agli occhi dei cittadini, in quanto Occhiuto è anche il Commissario Straordinario della sanità in Calabria. Viene poi da domandarsi come sia possibile che Iole Fantozzi, ex Commissario dell’A.O. GOM, oggi dg del dipartimento sanità della Regione non abbia segnalato la presenza, in Calabria, del robot da Vinci al Governatore o, comunque, al suo staff.

Cozzupoli: “Una sanità migliore per tutti i calabresi”

Il dott. Cozzupoli, andando oltre i falsi miti ed i campanilismi che spesso caratterizzano la nostra terra, ha tenuto a precisare che “l’utilizzo della robotica in medicina a Reggio è una realtà, ma ben venga l’arrivo di quest’ultima a Cosenza”. E, perché no, il medico reggino si augura di “vederla presto, magari, anche a Catanzaro”.

“Il nostro compito – ha aggiunto (della sanità e della politica ndr.) – è offrire il massimo delle possibilità di cura, indistintamente a tutti i calabresi. Lavorare tutti insieme, come peraltro si sta già cercando di fare, per aumentare il livello ed il numero dei servizi disponibili.

Accolgo con piacere l’inaugurazione del secondo robot in Calabria, soprattutto nell’ottica con cui sta nascendo il nuovo dipartimento di medicina con indirizzo tecnologico. Sarebbe auspicabile, ad esempio, che Presidente, Rettori e docenti coordinassero una collaborazione tra le varie università della Calabria. Ad esempio, il dipartimento di ingegneria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria è un’eccellenza assoluta del nostro territorio e, insieme, con le realtà degli altri atenei si potrebbero sicuramente superare tanti ostacoli e crescere insieme”.

Migrazione sanitaria: perché i calabresi si curano altrove

Infine, un appunto, sulla migrazione sanitaria:

“Non è affatto vero che i calabresi si recano fuori regione per mancanza di questa o quella tecnologica. Lo fanno per i più disparati motivi. Da una parte alcuni colleghi pensano sia giusto indirizzarli da specialisti che si trovano al di fuori del nostro territorio. C’è poi una quota che va oltre perché magari i figli o altri parenti si trovano fuori, o ancora perché qui, purtroppo, hanno vissuto una brutta esperienza.

La mia idea, comunque, è che il riscatto della sanità in Calabria, passi inevitabilmente dalla collaborazione.

Non a caso, nel 2016, quando eravamo ancora l’unica Regione in Europa a non essere dotati della robotica in medica, ho invitato i colleghi calabresi a lavorare insieme per superare i campanilismi che non portano assolutamente a nulla. È bello sapere, però, che una tecnologia che ha stentato così tanto ad arrivare alle nostre latitudini, perché ritenuta troppo dispendiosa, a quasi 10 anni dall’inizio della sua attività, abbia dato i risultati sperati. Abbiamo vinto una battaglia contro chi non ci credeva e non si può che accogliere con gioia il secondo da Vinci della Calabria”.