Ponte sullo Stretto, Salvini: ‘Posti di lavoro, legalità e ambiente. Un’opera che cambierà il Sud’

L'obiettivo - ha assicurato il Ministro nel corso della sua tappa reggina - è quello di partire con il cantiere entro poche settimane

salvini rc ()

Nel giorno della sua visita a Reggio Calabria, mentre in Piazza Italia infuria la protesta, con cittadini, comitati, sindacati e amministratori locali schierati contro il Ponte sullo Stretto, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini sceglie toni determinati e rivendica con forza la visione del governo: non solo un’opera strategica, ma un’occasione storica per l’intero Mezzogiorno.

«Sono molto contento, credo nella Calabria. Credo nei giovani, negli artigiani, nelle imprese. Le riunioni di oggi rafforzano questa convinzione», ha dichiarato nel punto stampa a margine della riunione in Prefettura. «Il Ponte sarà un acceleratore di tutto ciò che i calabresi attendono da 50 anni: infrastrutture, collegamenti, opportunità».

“Un’eredità da 100 mila posti di lavoro”

Il ministro ha messo al centro dell’intervento il tema occupazionale, replicando anche alle accuse di chi definisce il progetto “inutile”.

«Lasceremo in eredità più di 100 mila posti di lavoro. Coinvolgeremo le aziende del territorio. È questo che mi rende orgoglioso. Creare lavoro è la cosa fondamentale, è quello che dà speranza ai giovani calabresi e siciliani».

Alle critiche avanzate dai sindacati e, in particolar modo all’assenza – voluta – di Landini (CGIL), Salvini ha risposto con toni netti.

«È curioso che un sindacato, che rappresenta lavoratori, dica no a un’opera pubblica che crea occupazione, soprattutto in territori come Reggio e Messina, dove la disoccupazione giovanile è tra le più alte d’Europa».

“Vogliamo regole più dure dell’attuale normativa antimafia”

Uno dei fronti più delicati è quello della legalità, in un’opera di grande portata e con rischi concreti di infiltrazioni mafiose. Il ministro ha assicurato il massimo rigore:

«Saremo ancora più cattivi, severi, trasparenti rispetto a quanto previsto oggi dalla normativa. Vogliamo le migliori professionalità al fianco dei prefetti di Reggio Calabria e Messina, che sono eccezionali. Ma non basta: serve un sistema che impedisca anche solo un euro di fondi pubblici di finire nelle mani sbagliate».

Secondo Salvini, il lavoro congiunto tra Ministero dell’Interno, Quirinale, Procura e forze dell’ordine è già in atto.

«La Prefettura, la Procura, i carabinieri, l’università, i sindacati: oggi erano tutti intorno allo stesso tavolo. Questo è il massimo della direzione possibile».

“Sarà una delle opere più green d’Europa”

Il ministro ha voluto poi rispondere sul fronte ambientale, tema ricorrente tra le critiche dei comitati No Ponte.

«Il ponte sarà una delle opere più green d’Europa. Si risparmieranno ogni anno centinaia di tonnellate di CO₂, si ridurranno tempi, costi e inquinamento. Invece di tre ore, ci vorranno quindici minuti per attraversare lo Stretto. È una scelta che fa bene all’ambiente, all’economia, al turismo».

Un’opera progettata da anni: «Mi fido di ingegneri e docenti, non degli slogan»

Salvini ha sottolineato il coinvolgimento di numerose professionalità nel processo progettuale, replicando indirettamente alle critiche su presunte lacune tecniche.

«Tutti gli ordini professionali sono stati coinvolti: ingegneri, geologi, architetti, avvocati. Il nostro obiettivo è portare in Italia il “Messina Style”, già applicato in tutto il mondo, ma mai qui nel nostro Paese».

«C’è un comitato tecnico-scientifico indipendente, con i migliori docenti universsitari delle principali università italiane, che a à dato parere favorevole. Io rispetto chi manifesta in piazza, ma mi fido di chi studiavora da anni a quest’opera».

Infine, un passaggio sull’orizzonte temporale:

«L’obiettivo è partire con i cantieri entro l’estate 2025. Parliamo di settimane, non di anni. Da quel momento inizieranno bonifiche, rilievi geotermici, preparazione delle aree. Voglio rivedere questa terra con operai e ingegneri già al lavoro».