Sanità, Calandruccio chiede le dimissioni di Cotticelli: 'Basta calabresi costretti ad emigrare'

"Sta causando lo sfascio sia nella sanità pubblica che in quella privata". Le parole del dirigente FSI USAE

Ancora una volta il Dirigente  Nazionale della FSI USAE Pasquale Calandruccio chiede le dimissioni  del Commissario Straordinario per il piano di rientro Cotticelli per lo sfascio che sta causando sia nella sanità pubblica che a quella privata. Nessuno prende provvedimenti, neanche il ministro della salute Speranza, che invitiamo a rispondere su quanto sta succedendo in tutti gli ospedali della Calabria, in particolar modo nei pronto soccorso per il mancato rinnovo della proroga contrattuale dei precari e per il ridimensionamento dei baget che riguardano le strutture accreditate: laboratori di analisi e la specialistica ambulatoriale accreditata privata.

A questo punto i calabresi si domandano se il Commissario per il piano di rientro, pagato profumatamente, sia stato un buon investimento e quali benefici ha portato ai calabresi che, per potersi curare, continuano ad emigrare procurando una spesa di circa trecentocinquanta milioni di euro per prestazioni sanitarie fuori regione.

L’ultimo danno commesso ai danni dei calabresi  risale a qualche settimana addietro, a seguito della riduzione dei ventitre milioni di euro nel bilancio della sanità calabrese. Il taglio ha, di fatto,  bloccato i baget a circa dieci anni fa. Il Commissario per il piano di rientro non ha mosso un dito per contrastare questa decisione cervellotica che affonda, ancora di più, la già martoriata sanità calabrese e pensa che la sanità possa essere gestita con il pallottoliere dei numeri. Non si rende conto che la sanità è un servizio che i cittadini calabresi pagano a monte con una serie di trattenute come Irap e Irpef e altri balzelli per poi avere una sanità da terzo mondo senza che l’utenza possa usufruire dei LEA (Livelli Essenziale di Assistenza). La sanità pubblica senza il  supporto della sanità privata è ulteriormente in grande difficoltà in quanto non è in grado di dare quelle risposte necessarie a causa di apparecchiature obsolete, di ospedali chiusi, poliambulatori fatiscenti con forte riduzione dei posti letto e di personale sottoposto a turni massacranti.

Inoltre è ampiamente dimostrabile che le strutture sanitarie private hanno svolto e continuano a svolgere un importante ruolo quasi sempre sostitutivo alla sanità pubblica e costituiscono punti di eccellenza rispetto alla richiesta per cui è indispensabile dare la possibilità a poter mantenere i livelli occupazionali e la qualità dei servizi invece di dare agio agli sprechi e affidare le poltrone ai fannulloni al servizio dei politici con la complicità del Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio vedi il caso dell’ASP di Reggio Calabria ridotta quasi al dissesto finanziario e ora commissariata e a distanza di un anno si va di male in peggio a discapito dei lei lavoratori e degli utenti.

Per tutta questa incredibile situazione la FSI  USAE lancia un grido di allarme e rabbia alla politica  e alle istituzioni preposte per questo silenzio di convivenza non prendendo una posizione forte su questa vicenda perchè se muore la sanità privata in Calabria e in particolar modo nella provincia di Reggio Calabria  moriranno i cittadini utenti costretti ad emigrare per chi ha la possibilità economica e  si rischia di mandare a casa centinaia di lavoratori perchè gli imprenditori non riescono a mantenere i livelli occupazionali.

Un’altra bufala all’ASP di Reggio Calabria la messa in atto della delibera 969 del 2018 che ha per oggetto il blocco degli acconti sulle prestazioni resi creando un forte salasso agli imprenditori che sono costretti a licenziare i lavoratori e nessun Direttore Generale e i commissari assieme al commissario per il piano di rientro e la politica che si sono susseguiti nel tempo non sono stati in grado ad ovviare a questo disastroso atto che penalizza in special modo i cittadini.

Per fermare questo disastro  ininterrotto bisogna creare una forte sinergia tra sanità pubblica e privata per creare nuovi posti letto, tecnologie di alta specializzazione e creare  una rete eccellente di servizi tra pubblico e privato sul territorio in grado di garantire una sanità specialistica eccellente.

Per quanto ci riguarda questa organizzazione sindacale lancia un accorato appello a tutte le istituzioni preposti della Provincia di Reggio Calabria di intervenire a porre fine a questo scempio  causato dai Commissari per il piano di rientro che si sono susseguiti e dalla politica che non hanno saputo dare un indirizzo di qualità per la sanità calabrese   mentre noi come Organizzazione Sindacale democraticamente ci attiveremo con delle manifestazioni su tutto il territorio ricadente nell’ASP di Reggio Calabria per stare sempre accanto ai lavoratori della Sanità Privata e agli imprenditori che con questa politica vengano penalizzati e costretti a chiudere.

Non è possibile che la politica tutta non si accorge di questo massacro sociale e nulla fanno per rimediare per trovare delle soluzioni alternative al fine di dimostrare attaccamento a questa terra martoriata da quei i poteri forti che fanno il bello e il cattivo tempo a discapito di quella gente onesta e soprattutto di quegli imprenditori onesti che vogliono contribuire per creare sviluppo e occupazione per le generazioni attuali e di quelle future.

Fonte: Il Dirigente Nazionale FSI USAE Pasquale Calandruccio