Sanità, botta e risposta tra Tridico e Occhiuto. L’attacco del prof.: ‘Medici costretti a chiedere farmaci ai pazienti’
E' scontro 'social' tra i candidati alla presidenza della Regione Calabria. L'ultimo post del prof. Tridico
28 Agosto 2025 - 18:30 | di Vincenzo Comi

Si accende il confronto politico in vista delle elezioni regionali. Al centro del dibattito, ancora una volta, la sanità calabrese, tema che infiamma il botta e risposta tra i candidati.
Questa volta è il candidato del centrosinistra Pasquale Tridico a lanciare l’ennesima stoccata tramite i propri canali social.
“Mentre qualcuno si fa i selfie ad ‘inaugurare’ ospedali che non esistono, in quelli veri i medici sono costretti a chiedere i farmaci ai pazienti. È successo a Corigliano–Rossano e la denuncia di una cittadina lo dimostra. Questo non è un episodio isolato, è la fotografia di una Calabria abbandonata. Serve un cambiamento radicale: la nostra regione merita un sistema sanitario che funzioni davvero, non passerelle elettorali”.
Un attacco diretto, che punta a smontare le iniziative mediatiche dell’avversario, sottolineando le difficoltà quotidiane vissute negli ospedali.
Dall’altra parte, il centrodestra difende la linea dell’attuale gestione e rivendica gli sforzi compiuti per potenziare strutture e servizi. L’attenzione mediatica degli ultimi giorni è stata infatti legata a sopralluoghi, investimenti e programmi per i nuovi ospedali della Piana e della Sibaritide.
Lo scambio di accuse segna un nuovo capitolo nella corsa alla presidenza. La sanità, con i suoi nodi storici legati a carenze di personale, strutture incomplete e ritardi nella spesa dei fondi, si conferma il terreno principale di scontro politico.
Nei prossimi giorni è attesa una nuova replica del candidato del centrodestra, che con ogni probabilità difenderà i risultati raggiunti e attaccherà a sua volta le posizioni dell’avversario.
Intanto, la campagna elettorale entra nel vivo e il tema della salute pubblica si conferma centrale per l’elettorato calabrese, sempre più critico verso promesse e passerelle, ma in attesa di risposte concrete.