Sanità, Lamberti contro tutti: 'Correale rimanga al suo posto. E Occhiuto...'

Il dottore non risparmia neanche il Governatore: il pensiero su medici cubani e budget strutture sanitarie

Nel corso dell’ultimo editoriale del dott. Lamberti Castronuovo, l’editore di RTV commenta la situazione della sanità nel nostro territorio.

Il sistema sanitario regionale e i budget destinati alle strutture

“Da 43 anni opero in questo settore dedicandomi alla salute degli altri contro tutti e contro tutto e contro uno Stato rappresentato da gente che viene qua per dirigere ASP e ospedali solo in misura restrittiva e punitiva nei confronti di ciascuno di noi. Se noi abbiamo dei budget risicatissimi non in linea con le necessità della gente non è colpa nostra ma di chi non sa amministrare e

di chi taglia assegnando budget inconsistenti, irrazionali e fortemente clientelari. Ci sono strutture che hanno budget megagalattici come 5 milioni di euro e strutture che hanno budget di 300 mila euro. E la gente per questo motivo emigra, non solo fuori città ma anche in altre regioni. Un paradosso tutto calabrese”.

La vicenda dei medici cubani

E sulla vicenda medici cubani:

“Ho letto cose davvero demenziali. I nostri figli medici scrivono su riviste internazionali dell’OMS, sono richiesti in tutto il mondo, finanche in Afghanistan. Dottor Occhiuto li faccia tornare, li convinca che tornare a lavorare in Calabria sarebbe bello, gli dia un motivo in più.

I medici cubani sono bravissimi, ma non conoscono questa terra, le nostre terre. Non conoscono la zia Ciccina che scende da Dimminiti e gli fa vedere la bambina e in dialetto puramente calabrese gli dice “Dottori a figghiola nci faci mali a natura, chi nc’haiu a fari?”. E il medico cubano, che ha studiato un po’ di italiano, a Cosenza e non a Reggio Calabria dove c’è l’Università per Stranieri con insegnamento della lingua italiana – vergogna – cosa capisce?”.

La situazione al Grande Ospedale Metropolitano

“Io – ha spiegato l’editore da anni attivo nell’ambito della sanità a Reggio Calabria, titolare di una struttura d’eccellenza – sono un grande fautore della sanità pubblica e privata, perché sono due facce della stessa medaglia. La gente ha bisogno di essere curata, assistita e seguita con amorevole atteggiamento, perché il paziente non si cura solo con il bisturi e con il farmaco, ma con l’affabilità, la conoscenza, la professionalità. A Reggio la medicina c’è ed è anche validissima, è la politica sanitaria quella che invece manca, perché affidata a gruppi di potere. La sanità mi sta così a cuore che potrei andare in pensione, ma io continuo a combattere e lo farò fino all’ultimo dei miei giorni”.

Il dottore Lamberti, però, si è detto fortemente preoccupato della situazione del GOM:

“All’interno dell’ospedale ,che è la struttura pubblica più importante della provincia, sta accadendo qualcosa e tutti noi meritiamo di sapere e comprendere. Sono stati rimossi alcuni primari che sarebbero potuti ancora rimanere. Giusto per fare qualche esempio, Toma, Cozzupoli e altri. Abbiamo un pronto soccorso dove la gente rimane ferma lì per 5-6 ore in attesa di una diagnosi perché i medici sono veramente troppo pochi.

Adesso succede anche che il primario di oncologia, il dott. Correale, che non conosco e di cui non sono avvocato, viene sollevato dal suo incarico. Le firme che portano questo provvedimento sono tante, un dubbio nasce e vogliamo che sia eliminato. Come? Affidandoci ad un giudice o a persone al di sopra di ogni sospetto. Facciamolo giudicare da un collegio esterno all’ospedale, io ho sentito tantissimi commenti positivi sul suo operato.

Il dott. Correale ha commesso degli errori? Nel collegio che lo ha giudicato non c’era un oncologo, come si fa a conoscere nel dettaglio metodologie e protocolli di un primario di oncologia? La sanità è una cosa seria”.

L’appello che il dott. Lamberti Castronuovo rivolge alle istituzioni competenti è quello di “sospendere il provvedimento“:

“C’è anche la Procura di mezzo, che dovrà sentire degli esperti. Io credo ci sia qualcuno che stia giocando a distruggere tutto ciò che c’è di buono. L’oncologia è vero che ha un budget enorme, ma perché non ha certo bisogno di carte, ma di medici, di celerità, non ha bisogno di diatribe, lotte intestine e vendette trasversali. Io – promette – mi documenterò ancora di più su questo tema.

Parlando con il direttore sanitario, il dott. Costarella, egli stessa mi ha detto che si augura “che il collega riesca a dimostrare la sua correttezza”. Neanche lui ha la certezza della colpevolezza. Ricordo, infatti, che in Italia ci sono 3 gradi di giudizio, dunque fino a quando non arriva la sentenza nessun provvedimento dovrebbe essere assunto.

Correale rimanga al suo posto, se i colleghi hanno qualcosa da dire lo mettano per iscritto. La salute deve essere scevra di tutte queste cose. E noi abbiamo assoluto bisogno che la sanità pubblica e privata funzioni. Non si offendano – ha proseguito – ne gli amministratori pubblici, ne i privati, punire non è il loro mestiere, si mettano al lavoro per chiudere ciò che non funziona o dove non si eseguono le cose a regola d’arte, ma portino avanti, invece, quelle strutture che aiutano la gente. Anche il sindacato si sta occupando della vicenda, personalmente ho interessato il segretario Sbarra che mi auguro agisca immediatamente per avere giustizia”.

Lamberti ha concluso con un sonoro e molteplice “no“:

“No alle persone incompetenti che vogliono giudicare quelle competenti, no ai pezzi di carta con timbri senza valore se non quello della vendetta. Correlae non è all’altezza, dimostratelo e mandatelo a casa. Correale è competente? lasciatelo dov’è e lasciatelo lavorare”.