Sanità, Longo in Consiglio regionale: ‘Asp disastrate. Entro il 2021 completiamo le vaccinazioni’

Il Commissario ad acta accetta l’invito a Palazzo Campanella. Botta e risposta con Molinaro (Lega) che l’ha definito inadeguato

È un Guido Longo che non tradisce le attese, quello che si presenta a Palazzo Campanella, per partecipare al Consiglio regionale monotematico sull’emergenza sanitaria calabrese, che si intreccia ovviamente all’ulteriore emergenza pandemica. Per la prima volta un Commissario ad Acta “affronta” la politica, e lo fa con l’orgoglio di chi – per dirla con Longo – ha accettato un incarico per spirito di servizio e per amore della Calabria.

La relazione del Commissario alla sanità tocca diversi punti passando dalla situazione delle Asp calabresi al Piano vaccinale, dalla vicenda del Sant’Anna alla struttura commissariale.

Quattro mesi di lavoro

Un intervento che non soddisferà tutti i consiglieri regionali che al Commissario hanno chiesto una relazione più puntuale, quanto meno sulla questione pandemica. E Longo, al temine del dibattito offre all’aula le sue risposte. In primis al consigliere Pietro Molinaro (Lega) che nel corso del suo intervento lo aveva definito inadeguato al ruolo.

Così Longo chiede al consigliere Molinaro se sia a conoscenza del suo operato, considerato che ne ha chiesto la dimissioni, ricordando di essersi insediato solo a dicembre 2020.

“Entro la prima decade di febbraio è stato fatto il Piano covid, si rimane in attesa di riscontro da parte del Ministero. Sono stati nominati i commissari delle aziende con regolare contratto, non fatto da anni. Licenziato un manuale di atti aziendali propedeutico alla redazione degli atti aziendali. Sono stati fatti tre piani vaccinali perchè sono stati seguiti tre step. Abbiamo approvato il Piano strutturale triennale della rete emergenza urgenza. Abbiamo fatto il piano dei fabbisogni per i privati accreditati. Abbiamo organizzato assieme al presidente Spirlì l’implementamento del piano vaccinale ed il monitoraggio dello stesso. L’invio del personale militare sta dando una grossa mano sempre per la campagna vaccinale. Con Agenas e con i due sub commissari si sta lavorando sul programma operativo 2022-2024 partendo ovviamente dalla situazione covid che ha reso il programma 2019-2021 un po’ inattuale anche affrontando le problematiche che si porranno nel post covid, che imporrà delle scelte diverse rispetto al passato, delle valutazioni diverse e dei programmi diversi.  Il piano vaccinale, con le proiezioni fatte dovrebbe essere completato entro il 2021. Non essendo oggetto di scudo penale, né erariale bisogna curare il contezioso che è stato la causa principale del debito sanitario. Il settore accreditamento ha invece un’arretrato spaventoso. In tal senso è necessario ricostituire l’Ota, fondamentale per l’accreditamento”.

Le Aziende sanitarie

La situazione delle Aziende sanitarie provinciali non fa dormire notti tranquille a nessuno. Si sapeva e Longo lo sottolinea ricordando lo status quo:

“Devo dire che la commissione straordinaria di Reggio non ha sortito gli effetti sperati sul piano della gestione aziendale Perché i problemi che riguardano l’ASL di Reggio Calabria sono abbastanza noti ma non ho potuto constatare nessun passo avanti sempre il secondo me e l’ho comunicato anche ufficialmente sarebbe una gestione stralcio in modo da separare il passato con il presente perché altrimenti non penso si possa uscire da questa situazione”.

“L’altra Asp, quella di Cosenza, al momento falcidiata da una grossa inchiesta giudiziaria che ne ha decapitato i vertici e purtroppo ha accettato la falsità dei tre bilanci 2015-16-17 impedendo obiettivamente la possibilità, al momento, di fare un bilancio per il 2018 e il 2019 perché come tutti ben sappiamo la continuità contabile non permette per saltum nessun tipo di rendicontazione. Ho proposto ai tavoli ministeriali la possibilità di una sospensione del termine trimestrale in modo che si possa dare il tempo al nuovo commissario di quantomeno quantificare il debito del contenzioso per poter ripartire. Aspetto ancora la risposta, per cui si vedrà”.

Anche le altre Asp sono in situazioni non eccellenti. Longo ricorda come purtroppo non si è potuto approvare i bilanci 2018 e 2019 per l’Asp di Vibo Valentia perché c’era un disavanzo non giustificabile. Lo stesso dicasi per Crotone e lo stesso dicasi per il Pugliese Ciaccio e il Mater Domini.

“la situazione certamente non è assolutamente da rendere tranquilli. Comunque con i nuovi commissari stiamo vedendo come in qualche modo poter ovviare a quegli inconvenienti di gestione contabile che hanno fatto scaturire la non approvazione dei bilanci. L’asp di Catanzaro, anch’essa ha problemi di bilancio, non come le altre, ma comunque ha anche problemi di disavanzo”.

Il Piano vaccinale

Questa è l’unica ragione in Italia che ha tre piani vaccinali. Le altre si sono adeguate a quello nazionale. Il Commissario lo dice con una punta di orgoglio:

“Noi abbiamo voluto calarlo nella realtà e fare tre piani vaccinali a seconda dei vari step di effettuazione dello stesso piano vaccinale. Lo portiamo grazie all’aiuto che mi ha dato il presidente Spirlì, mettendomi a disposizione la Protezione Civile e interloquendo con il generale Figliuolo affinché ci fosse presente sul territorio, in pianta stabile, una struttura logistica militare comandato dal Generale Pirro e questo è stato d’aiuto per noi tant’è che le vaccinazioni sono lievitate: siamo passati da 4/5000 al giorno ai 16 mila e contiamo di andare avanti per raggiungere quota 20 mila al giorno”.

Rispetto all’hub vaccinale di nuovissima istituzione – ce n’è uno per ogni Regione – Longo sottolinea che non abbiamo nulla da invidiare a nessuno.

“Abbiamo proceduto all’inserimento centralizzato delle prenotazioni per non far ripetere spiacevoli  situazioni, e nello stesso tempo daremo dei target di vaccinazione ad ogni centro vaccinale, in modo che si faccia quella quantità e sicuramente quella e non altra. Anche la distribuzione dei vaccini verrà organizzata sul piano centralizzato per cui tanti vaccini verranno dati per quante prenotazioni devono essere esaurite, perché l’organizzazione alla fine è quello che paga”.

Il Dipartimento salute

L’ultimo argomento toccato dal Commissario ad acta è quello della struttura di cui può disporre per portare avanti il suo lavoro:

“Il presidente Spirlì e la giunta regionale mi hanno dato un intero dipartimento anche se, come sottolineato dal presidente Spirlì, un po’ falcidiato negli anni. Mancano dei capi settore però abbiamo una grossa fortuna di avere il dottor Brancati come direttore generale che sul piano della competenza, della serietà e della professionalità non è secondo a nessuno, ma lo dico per tutto il Paese non soltanto per la Calabria”.

Longo ha ricordato come di recente gli siano stati assegnati due sub commissari, un esperto in materia sanitaria, l’altro in materia economico-finanziaria, che lo affiancheranno in questo lavoro supportati anche da parte dell’Agenas:

“sono state mandate circa 15 unità ne mancano altre 21 ma hanno bandito già i concorsi, hanno già fatto le graduatorie, sta a me scegliere e credetemi che è gente qualificata. Io mi auguro che se ne riescano a trovare un altro paio, quantomeno i capi settore perché purtroppo per la GSA il Dottor Ferrari è stato costretto a lasciare per l’indagine di Cosenza e in qualche altro settore, tipo territoriale, abbiamo avuto delle defezioni per motivi di salute. Ma io mi auguro che si riescano a individuare due figure che possano reggere questi due settori cardine del dipartimento e inevitabilmente poi della struttura commissariale”.