Restyling piazza De Nava, Fondazione Mediterranea sulla scelta delle essenze arboree

Fondazione Mediterranea denuncia "la totale disattenzione dei progettisti verso le specie autoctone locali" nella scelta delle essenze arboree per piazza De Nava

Riceviamo e pubblichiamo una nota inerente il progetto di restyling per piazza De Nava a Reggio Calabria a firma della Fondazione Mediterranea. L’associazione che, in diverse occasioni, si è detta contraria all’attuazione del progetto così come presentato, fa alcune precisazioni riguardanti le scelte delle essenze arboree.

La nota di Fondazione Mediterranea sulla scelta delle piante a piazza De Nava

Piazza De Nava 3

“Anche nella scelta delle piante, che andrebbero a sostituire le attuali, ci si dimentica dell’identità dei luoghi per privilegiare alcuni discutibili aspetti tecnici. Nel progettato restyling di piazza De Nava viene più volte nominata un’ipotetica comunione tra “natura e cultura” che si avrebbe con la demolizione delle attuali storiche strutture e loro sostituzione con un non-luogo alla Marc Augé. Sull’offesa alla cultura che questo progetto comporterebbe si è ampiamente detto con quasi unanime consenso. Sull’offesa alla natura non se ne è ancora parlato.

Nel progetto di restyling di piazza Da Nava, precisamente alle pagine 74 e 77, si descrivono le essenze arboree, per in non addetti ai lavori comunemente chiamate alberi, che andrebbero a corredo di una piazza che fin ora è stata identitaria:

  • Albizia Julibrissin, altrimenti detta acacia di Costantinopoli, originaria delle regioni dell’Asia orientale e sud-occidentale comprese tra l’Iran orientale, Azerbaigian, Cina e Corea;
  • Erythrina Crista Galli, definito anche albero di corallo, originario di Argentina, Uruguay, Brasile, Bolivia e Paraguay;
  • Schinus Molle, chiamato falso pepe, originario degli altopiani di Bolivia, Perù, Cile;
  • Cercis Siliquastrum, ovvero albero di Giuda, originario della Giudea e del Vicino Oriente”.

“Che fine hanno fatto gli alberi tipici?”

Piazza De Nava

“Nel progetto non viene inserito nessun albero tipico dei nostri luoghi, come l’ulivo o l’arancio per non parlare del bergamotto, o che facciano parte della nostra storia, come quelli piantati a suo tempo sul nostro meraviglioso lungomare con illuminata progettualità: si pensa solo a tagliare quelli esistenti per sostituirli con specie arboree non usuali alla nostra vista e per nulla identitarie dei luoghi.

L’elenco delle essenze arbustive, volgarmente chiamate piante da aiuola, lo si può trovare alla pagina 54 del progetto: la musica non cambia. Ulteriori approfondimenti sulle piante selezionate sono reperibili facilmente in rete ed è pertanto inutile soffermarsi. Ciò che va sottolineato è la totale disattenzione dei progettisti verso le specie autoctone locali e per quelle che, pur non autoctone, fanno ormai parte integrante del patrimonio arboreo cittadino.

Questo patrimonio, come documentato nella foto dello storico fotografo della Gazzetta del Sud Rosario Cananzi, era oggetto di grande attenzione da parte anche del nostro compianto grande sindaco Italo Falcomatà, ritratto mentre osserva una palma in piazza De Nava ammalorata dal punteruolo rosso e pertanto poi sostituita. Tutte le sindacature reggine hanno posto particolare attenzione al patrimonio arboreo reggino, alcune con successo e altre meno, ma sempre con l’obiettivo di una sua tutela. E oggi?