Scuola, lettera dei docenti reggini art.59: 'Noi come invisibili'

"Disattese le indicazioni delle organizzazioni nazionali che ci impediscono di fatto di tornare vicino alle nostre famiglie"

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei docenti reggini art.59.

“Nel tardo pomeriggio di giorno 7 agosto 2023 sono stati pubblicati i movimenti interprovinciali per le province di Reggio Calabria e di Cosenza. Nel decreto che precede i file allegati, suddivisi per grado di scuola, si evince chiaramente che le fasi 41 (docenti non avente titolo di specializzazione) e 42 (docenti con titolo di specializzazione e idonei al ruolo), non sono state soddisfatte.

La fase 41 riguarda, appunto, i docenti che non hanno titolo di specializzazione su sostegno, dunque, fin qui tutto secondo normativa.
Non è stata minimamente presa in considerazione la graduatoria definitiva, con i docenti richiedenti AP e appartenenti alla categoria ex art. 59, nonostante ci fossero i posti disponibili per tutti i docenti presenti in graduatoria.

Ad oggi, controllando sui siti delle USP di altre regioni si evince che molte province d’Italia hanno effettuato la fase 42, non negando la sede di assegnazione provvisoria a chi è immesso in ruolo a seguito di procedure straordinarie, a meno che i posti disponibili non fossero già stati assegnati.

Solo in Calabria, in data 03 agosto 2023, è stata convocata una riunione tra USR e la le sigle sindacali regionali durante la quale, la stragrande maggioranza delle organizzazioni sindacali presenti, comprese quelle confederali, ha deciso quanto riportato: “le operazioni delle fasi 41 e 42 avverranno solo a seguito dell’accantonamento numerico dei posti corrispondenti al numero dei docenti inseriti in GAE e GPS in possesso del titolo di specializzazione.”

Ciò significa che noi docenti neo-immessi in ruolo su sostegno, con titolo di specializzazione, che, su proposta delle organizzazioni sindacali a livello nazionale, abbiamo potuto presentare domanda di assegnazione provvisoria per avvicinamento al coniuge o altro familiare, come disposto dal decreto ministeriale del 13 giugno 2023, non possiamo avere la sede perché l’USR Calabria, e solo l’USR Calabria, con la complicità di quasi tutte le sigle sindacali regionali, hanno disatteso le indicazioni delle organizzazioni nazionali (chissà per quale assurdo motivo!?!) impedendoci di fatto di tornare vicino alle nostre famiglie.

CHIEDIAMO CHE SI PROCEDA IMMEDIATAMENTE ALLA SODDISFAZIONE DELLA FASE 42 E COME STA AVVENENDO IN QUASI TUTTA ITALIA.