Sentenza Miramare, Perna: 'Non sono dalla parte di Falcomatà ma credevo nell'assoluzione'

Il prof. Perna, che presenterà domani le dimissioni, commenta il caso Miramare: 'E' stato un castello di sabbia'

A due giorni dalla sentenza del processo Miramare, arriva anche il commento di Tonino Perna, che a margine della conferenza stampa con cui ha anticipato, le sue dimissioni (previste per domattina) spiega ai nostri microfoni:

Sentenza Miramare, per Perna è stato un ‘castello di sabbia’

“Ero uno dei pochi – ha detto Perna a CityNow – che credeva, fin dall’inizio, nell’assoluzione. La legge Severino è una legge sbagliata e spero che ci sia al più presto un cambiamento. Credevo che la magistratura, considerando che ci sono cose ben più gravi per finire a processo, tenesse conto del fatto che attraverso la condanna la città sarebbe sprofondata nel caos, proprio nel momento in cui bisognava gestire le risorse europee. In questa storia del Miramare, personalmente, non solo dalla parte di Falcomatà e neanche della Marcianò, ma sembra sia stato montato un castello di sabbia”.

Soldi in arrivo, Perna: ‘C’è una marea di denaro, ma ci troviamo bloccati’

Poi volge lo sguardo al futuro della città riflettendo su un possibile ritorno al voto:

“Certo, si potrebbe andare a votare, ma questo vorrebbe dire perdere sei mesi. Siamo in una fase in cui trovare la via d’uscita diventa, davvero, problematico. Il voto risolve quando c’è una situazione complessa, si. Ma adesso arrivano i soldi del React Eu, oltre 45 milioni, altri 80 arriveranno da un’altra parte e poi ci sono i soldi non spesi del Pon Metro. C’è una marea di denaro. Questo è il paradosso dei giovani che scappano, mentre, finalmente i fondi ci sono. Prima non c’erano, c’era un bilancio bloccato, il debito da pagare, ora tutto questo non c’è, ma ci troviamo ugualmente bloccati”.