Serie B, la follia di un calendario da strapazzo. Reggina, troppi infortunati

Il recupero fisico e mentale ha dei tempi fisiologici. La cadetteria non tiene conto di questi aspetti

Si gioca e poi si gioca e si gioca ancora. Lo stop nel periodo natalizio causa covid e la scelta di concludere a prescindere il campionato di serie B ad inizio maggio (non si capisce perchè non si sia potuta guadagnare qualche altra settimana), ha portato ad un calendario fittissimo e senza precedenti.

Reggina con alcuni uomini in difficoltà

Squadre stanche, giocatori costretti a scendere in campo ogni tre giorni e senza poter effettuare sedute di allenamento complete, anche la preparazione delle partite non può essere approfondita ed analizzata così come da nornalità. Ne pagano tutti le conseguenze, perchè il recupero fisico e mentale ha dei tempi fisiologici. Ne pagano le conseguenze maggiormente quelle squadre che rispetto alle altre hanno dovuto spendere qualcosa in più, come per esempio la Reggina, capace di reagire ad un momento per lungo tempo negativo, con tre vittorie consecutive. Ma in mezzo a questo mister Stellone si è dovuto confrontare con squalifiche che arrivano puntualmente ogni gara e soprattutto una serie infinita di infortuni. Inventando una difesa con calciatori che fino ad oggi avevano giocato poco, vedi Loiacono, mai, vedi Amione e collocando l’esterno Di Chiara da centrale. Ed in quell’abbondanza di esterni che si trovano in organico, uno è fuori causa da tempo come Rivas, l’altro non si è mai visto e parliamo di Lombardi. Reparti falcidiati e straordinari per calciatori come Crisetig che, dopo tre grandi prestazioni, allo Stirpe è vistosamente crollato sul piano fisico. E finita? Assolutamente no, la serie B scenderà in campo tra sabato e domenica per poi rifarlo tra martedi e mercoledi. Uno scempio. Precisazione finale: l’analisi non fa riferimento alla sconfitta di Frosinone, maturata anche per altri aspetti, ma vale per tutto il movimento.