Serie B: la Reggina di Stellone in testa alla speciale mini classifica

Lo si era detto: febbraio mese decisivo per il futuro della Reggina, ma ancora non è finita

Reggina Giraudo

Fino al mese scorso era inimmaginabile pensare di poter raccontare qualcosa di entusiasmante riguadante la Reggina. Quelle nove sconfitte nelle dieci gare disputate, avevano veramente scoraggiato tutti e la possibilità di poter rialzare la testa erano ridotte al minimo. Oggi la squadra non è ancora uscita completamente dalla zona bassa della classifica, ma ha fatto passi avanti enormi oltre ad incrementare il vantaggio su chi sta dietro, aspettando sempre come andrà a finire la storia dei potenziali due punti di penalizzazione e speranzosi che gli organi competenti comprendano le difficoltà oggettive che hanno impedito il saldo di ritenute e contributi del 2021.

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Febbraio mese decisivo, era vero!

Ma riavvolgiamo il nastro. Mese di febbraio indicato dai più come quello decisivo per il futuro della Reggina dal punto di vista sportivo e societario. La società, dopo un breve interregno, decideva di fermare la breve avventura di Mimmo Toscano e giocandosi tutto e portando in amaranto il terzo allenatore, Roberto Stellone. Qualche giorno prima la campagna acquisti invernale aveva portato in organico i vari Giraudo, Aya, Lombardi, Kupisz e Folorunsho. L’esordio è di quelli amari, il copione recitato a Terni è parente strettissimo di quella Reggina vista negli ultimi tre mesi. Il tecnico non si scompone, solo come lui sa fare continua ad iniettare fiducia e serenità al suo gruppo, allo stesso tempo trasmette a tutti l’importanza del ciclo di partite che si sta per affrontare. Coinvolge ogni singolo elemento con rotazioni e scelte azzardate e coraggiose, cambia anche il portiere di partita in partita. Risultato? Nelle successive cinque gare, la Reggina, va ricordato in piena emergenza, conquista quattro vittorie e cade solo a Frosinone, un bottino che neanche le squadre di testa sono riuscite ad incamerare. In questa speciale mini classifica gli amaranto sono in testa a quota dodici e non intendono fermarsi. C’è da battere il Vicenza, per avvicinarsi sempre più alla salvezza e poi sperare di potersi anche divertire, dopo una stagione di grandi sofferenze.