Siderno: brucia impianto rifiuti di San Leo, 5 squadre dei pompieri sul posto

Si teme il disastro ambientale, il comune dispone: state in casa e non mangiate i prodotto dell'orto

Salgono alte le fiamme dell’incendio che dal tardo pomeriggio di giovedì sta devastando l’impianto di compostaggio dei rifiuti di San Leo, a Siderno.

Il rogo, scoppiato per cause che sono ancora da accertare, avrebbe preso piede in uno dei padiglioni centrali dell’impianto – unico nel suo genere in provincia di Reggio e elemento indispensabile nel tribolatissimo puzzle che costituisce l’inesplicabile ciclo dei rifiuti in questo pezzettino di Calabria – facendosi poi largo ai capannoni vicini, divorando spazzatura, macchinari e strumentazione e finendo col devastare quasi completamente almeno tre padiglioni.

Sul posto, uno spiazzo ricavato a due passi dal greto della fiumara che divide i comuni di Siderno e Locri, operano da diverse ore cinque squadre dei vigili del fuoco che tra mille difficoltà stanno cercando di limitare i danni di quella che sembra avere tutti i crismi di un disastro ambientale.

Le fiamme hanno poi provocato un denso fumo nero che da diverse ore sovrasta l’impianto, inondando le zone vicine, dove sono numerose le abitazioni presenti.

La terna commissariale che regge il comune di Siderno dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose ha diramato in serata un annuncio in cui si invita la popolazione a rientrare nelle proprie abitazioni, tenere le finestre ben chiuse e a non utilizzare i prodotti dell’orto.

Quello di contrada SanLeo è praticamente l’unico centro in zona in cui si separano i rifiuti prima del loro passaggio nelle discariche nel cosentino e nel crotonese, e rappresenta un punto fondamentale nel ciclo dei rifiuti per un territorio che copre 42 comuni.

La (probabile) sospensione delle attività dell’impianto, questa è la paura, potrebbe segnare il punto di non ritorno tanto temuto dai primi cittadini del comprensorio che giusto una manciata di settimana fa erano scesi in strada bloccando la statale 106 per segnalare il pericolo di ritrovarsi sommersi dalla spazzatura.

Ma al momento, la preoccupazione maggiore viene dalle sostanze e dai rifiuti che stanno bruciando ormai da diverse ore a due passi dalle case.

Le operazioni di spegnimento delle fiamme sono ancora in corso e potrebbero volerci ancora diverse ore di lavoro prima di potere (letteralmente, vista l’odore insopportabile che si sente da chilometri di distanza) tirare un sospiro di sollievo. Le indagini dei vigili e dei carabinieri che sono intervenuti sul posto stabiliranno le cause che hanno provocato l’ennesimo scempio ambientale in questo pezzetto di Calabria.