Covid, contagi in crescita a Campo Calabro. Repaci: 'Istituzioni sanitarie rassegnate'

"Non staremo con le mani in mano" le parole del primo cittadino che illustra la situazione nel Comune in provincia di Reggio

94 i positivi a Campo Calabro all’ultimo aggiornamento della sera del 27 dicembre con un incremento di ulteriori 15 contagi e una percentuale di positivi del 2,07 percento.

Complessivamente ad oggi più di 150 persone in quarantena fra positivi e contatti.

Il Sindaco ha provveduto alla chiusura delle scuole sin dal 20 di dicembre anticipando le vacanze, sono stati annullati tutti gli eventi del programma natalizio, revocate tutte le autorizzazioni all’uso dell’auditorium del Centro Polifunzionale Comunale per le recite di Natale, e da ieri sono stati chiusi al pubblico e sanificati tutti gli uffici comunali di Palazzo della Maddalena e del Centro Polifunzionale e gli automezzi dell’autoparco municipale anche a causa di alcuni casi di Covid registrati fra i dipendenti comunali.

È stato riattivato il servizio di consegna a domicilio della spesa per i soggetti in quarantena senza rete parentale. I dipendenti del Servizio Demografico, il cuore della piccola unità di crisi del comune hanno lavorano anche da remoto per tenere dietro alle segnalazioni della prefettura alle emissioni delle ordinanze ed ai continui contatti telefonici con i soggetti in quarantena per le telefonate di fine isolamento, contatti che hanno finito per creare una sorta di filo rosso fra le istituzioni ed i soggetti che si trovano alcuni da più di 25 giorni in quarantena in attesa delle verifiche dell’Asp.

“È oramai chiaro – dichiara il Sindaco Sandro Repaci – che il sistema di individuazione dei soggetti positivi, il loro tracciamento ed i conseguenti provvedimenti di inizio e fine quarantena è superato dai fatti e mostra vistosi limiti organizzativi. Fra l’insorgere dei sintomi o l’esecuzione del tampone rapido e l’emissione delle ordinanze di quarantena il sistema prevede oggi almeno quattro passaggi che se tollerabili in condizioni ordinarie non lo sono nelle attuali contingenze.

Una infinita carambola fra farmacie, Dipartimento di Prevenzione, USCA, laboratori, Unità di Crisi della Prefettura, Carabinieri, ancora Prefettura ed infine Comune, non solo allunga all’infinito i tempi di isolamento e gli fa perdere efficacia, ma costringe le persone colpite dal virus ad attese per l’esecuzione del tampone di fine quarantena ben oltre i termini previsti dalle circolari ministeriali.

Vi sono inoltre persone che non riescono ad entrare nel cosiddetto “circuito ASP” e rimangono in casa senza sapere cosa fare. Ci troviamo quindi con una quantità di guariti chiusi in casa e positivi e contatti non ancora individuati che circolano liberamente.

È di tutta evidenza l’insufficienza delle risorse messe in campo dall’Azienda Sanitaria Provinciale per l’esecuzione dei tamponi e per le vaccinazioni domiciliari che non può però essere solo rappresentata come succede invariabilmente da più di un anno ad ogni incontro istituzionale. Ha bisogno di essere affrontata e risolta da chi ne ha la responsabilità. La strategia di abbassare la testa nell’attesa che la tempesta passi è fallimentare e pericolosa per tutti.

Nella giornata di ieri, dopo avere espressamente chiesto all’ASP di informarmi nella mia qualità di Autorità Sanitaria Locale circa i provvedimenti che intende assumere per superare le oramai evidenti criticità ho avuto una interlocuzione telefonica con S.E. il Prefetto Mariani al quale do atto di avere compiuto ogni sforzo per favorire la risoluzione di problemi che però sono rimasti tali, anzi si sono aggravati in questi giorni in maniera drammatica. Da un successivo colloquio telefonico con il Sig. Direttore del Dipartimento di Prevenzione non ho ricevuto altra assicurazione che dell’avvenuta sua personale conoscenza dei fatti ed un generico invito a “collaborare”.

Ho anticipato a S.E. Mariani che non avrei partecipato, nella mia qualità di Presidente dell’Associazione dei Comuni dell’Area dello Stretto, alla consueta riunione convocata in Prefettura per monitorare la situazione stante l’atteggiamento rassegnato alle criticità ed alla loro ineluttabilità che ho intravisto nelle istituzioni sanitarie. Ho altresì dato indirizzo agli Uffici affinchè valutino la possibilità di iniziative che suppliscano ai vistosi ritardi dell’ASP nell’esecuzione dei tamponi molecolari di conferma di infezione e di fine quarantena. Poiché se è vero che ci sono i problemi e le criticità, è anche e soprattutto vero che ci sono le persone, gli anziani, i soggetti fragili, le condizioni di disagio delle quali abbiamo il dovere di prenderci carico senza fare spallucce. Per quel che ci riguarda, non staremo con le mani in mano”.