Reggina-Cremonese: Massimo Orlando racconta il retroscena sui calci di rigore

"Dopo la partita abbiamo pianto tutti"

Talento puro e grandissima classe. Una carriera che sembrava destinata a portarlo ad altissimi livelli, ma una serie di infortuni pesanti ne hanno frenato il percorso. Ospite de “La Giovane Reggina” l’ex Massimo Orlando: “Posso aver dato qualcosa alla Reggina, ma a me la Reggina ha dato moltissimo. Negli anni successivi il primo risultato che chiedevo era quello della squadra amaranto, perchè il primo amore non si scorda mai.

Con Mimmo Toscano ho giocato insieme, lo sento ogni tanto e sono contentissimo di quello che sta facendo.

Arrivai a Reggio con la squadra intera del Conegliano Veneto, portati qui dal maestro Biason. La Reggina dopo la promozione in B costruì la compagine Primavera e con me tanti bravissimi calciatori che non hanno avuto la mia stessa fortuna. Ho ogni ricordo dei pochi gol che ho fatto. Quando giocavano in trasferta era come se si giocasse in casa, soprattutto quando si andava al nord.

Se penso alla sconfitta contro la Cremonese ancora mi fa male. Dovevamo vincerla quella partita, tutta quella gente sugli spalti, che ricordi, che emozioni. Quella gara non l’ho giocata dall’inizio. Nevio Scala dava la formazione la sera prima del match e mi comunicò che non avrei giocato, forse per non gravarmi di grandi responsabilità, affidandosi ad un gruppo più esperto e che conosceva. L’unica cosa che mi diede fastidio è che uno dei calci di rigori avrei dovuto tirarlo io e qualcuno dei senatori non ha voluto. Magari lo avrei sbagliato, ma dovevo tirarlo. Abbiamo pianto tutti”.